Messaggero: Niente promozione con 5. E la Media inventa il “6 rosso”
I nuovi criteri di valutazione fanno discutere. Presidi e professori: «Voti arrotondati per non bocciare la metà dei ragazzi»
di VERONICA CURSI
ROMA - Bocciare senza pietà o arrotondare le insufficienze in pagella? E’ il dilemma che in queste settimane sta preoccupando migliaia di presidi e professori delle scuole medie alle prese con gli scrutini di fine anno. Già da quest’anno, infatti, in base alla legge 169 del 2008, (conversione del più celebre decreto Gelmini 137), «nelle scuole secondarie di primo grado potranno essere ammessi alla classe successiva, o all’esame di Stato, solo gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ogni materia». Ovvero: chi si ritroverà un cinque in pagella, fosse anche solo in tecnica o educazione fisica, verrà inevitabilmente bocciato.
Una scelta drastica che ha creato perplessità e non poche critiche nel mondo della scuola visto che in molti casi i consigli classe, giudici supremi sull’ammissibilità dello studente, saranno costretti ad assegnare un sei “rosso”, falsando il senso della valutazione. E il perché è presto detto: «Se dovessimo non ammettere tutti quegli studenti che hanno un’insufficienza in una sola materia - spiega Ada Maurizio, preside della scuola media Esopo di Roma - dovremmo bocciare almeno il 50% degli alunni». Soluzione inapplicabile per i dirigenti scolastici che proprio per evitare di scontrarsi con un esercito di ripetenti hanno deciso di chiudere un occhio, in sede di scrutinio, sulle insufficienze più lievi e in alcuni casi di istituire anche alle medie, come alle superiori, prove di verifica che partiranno già da settembre.
Non potendo lasciare i 4 e i 5 in pagella «sulle schede di valutazione - spiega ancora la Maurizio - verrà comunicata alle famiglie, con una lettera o una nota a piè di pagina, la presenza di un “sei rosso” che potrà essere recuperato prima dell’inizio della scuola: superare le prove di verifica, però, a differenza delle superiori, non sarà indispensabile per accedere all’anno successivo. Semplicemente chi non passerà il test, inizierà l’anno con un debito». Ma attenzione, perché chi deciderà sull’ammissibilità dello studente sarà il consiglio di classe che voterà a maggioranza (in caso di parità sarà il preside a decidere): il che non farà altro che complicare le cose. «Che succederà infatti se il professore che ha messo tre in matematica a uno studente vedrà delegittimata la sua scelta con un sei “politico” in pagella? Si prevedono consigli di classe lunghi e infuocati, anche se è chiaro che tutte le lievi insufficienze diventeranno sei con voto di consiglio», assicura Simona Pianese, preside della Settembrini. «Di sicuro - afferma Gemma Pozza, dirigente della media Pagano, a Torre Angela - questa legge rischia di creare l’effetto contrario a quello desiderato: invece di rendere la scuola più rigorosa porterà inevitabilmente molti insegnanti ad essere più morbidi. Non si può pensare di bocciare uno studente in prima media per un cinque in tecnica, quando magari va bene in tutte le altre materie. Oltretutto senza la possibilità di dargli una chance». Se infatti alle superiori, almeno per quest’anno, per essere ammessi alla maturità o alla classe successiva basta la media del sei (il nuovo regolamento sulla valutazione degli studenti entrerà infatti in vigore solo a partire dal 2010-2011), per gli studenti delle medie (a meno di eventuali sei rossi) sembra davvero non esserci speranza.