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Messaggero: Precari, in coda alle graduatorie per legge

Un emendamento alla Camera contro la sentenza del Tar : gli elenchi resteranno bloccati. Prepensionamenti per i prof

13/10/2009
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Il Messaggero

di ALESSANDRA MIGLIOZZI

ROMA - Le graduatorie saranno bloccate. Non ci si potrà più trasferire da un elenco ad un altro fatta salva la possibilità di iscriversi nelle liste di altre tre province rispetto alla propria ma solo in coda e non “a pettine”, cioè in base al proprio punteggio. È il contenuto dell’emendamento al decreto legge salva-precari (il provvedimento del governo per garantire lo stipendio a chi è rimasto senza posto dopo i tagli) che è stato presentato ieri in commissione Lavoro alla Camera dalla deputata Pdl Paola Pelino, relatrice del testo. L’iniziativa della parlamentare ricalca completamente l’emendamento annunciato sabato dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per scongiurare il commissariamento del Miur che potrebbe scattare se entro trenta giorni non darà seguito a quanto deciso dal Tar del Lazio venerdì. Per i giudici, infatti, i precari vanno inseriti a pettine, non in coda, nelle tre province diverse dalla propria che possono scegliere per effetto di una decisione dello stesso ministro. L’emendamento al decreto firmato da Pelino potrebbe, dunque, salvare in corner la Gelmini. «Bisognava fare in modo- sostiene la deputata- che le graduatorie esistenti fossero rispettate».
Non è chiaro se arriverà o meno, a questo punto, anche l’emendamento annunciato sabato dal ministro. I tempi, infatti, sono strettissimi: giovedì vanno conclusi i lavori in commissione, il 19 il testo deve essere in aula. L’Anief, l’associazione che aveva fatto ricorso al Tar per invalidare l’inserimento in coda dei precari, insorge: per il presidente Marcello Pacifico l’emendamento è «incostituzionale» e va ritirato altrimenti chiederà ai giudici del Tar di «rimetterlo all’esame della Corte Costituzionale». Se la norma risulterà non conforme alla Costituzione, continua Pacifico, «ci troveremo, tra un anno, come oggi, con la differenza che il ministero dovrà dare risarcimenti milionari ai docenti». Sempre in materia di precari, al Senato il Pdl Giuseppe Valditara ha preparato un emendamento alla Finanziaria per favorire il prepensionamento dei docenti: chi entro il 31 gennaio 2010 (con effetto dal settembre successivo) lascerà “volontariamente” la scuola potrà godere di uno scivolo. La norma varrà per il personale docente degli istituti statali “collocato nell’ultima fascia stipendiale, che entro il 31 gennaio 2010, con decorrenza dal successivo primo settembre 2010, rassegni le dimissioni volontarie dall’impiego”. Questi insegnanti potranno godere di “un accredito contributivo figurativo di due anni, utile anche ai fini del raggiungimento del requisito minimo per ottenere il trattamento di pensione di anzianità”. Lo scopo è favorire il turn-over, liberare posti per i precari. La spesa per lo Stato, sostiene Valditara, sarebbe «veramente lieve perché si potrebbe risparmiare sulla disoccupazione» di quei precari rimasti senza lavoro per effetto dei tagli. Lo stipendio di un neo assunto, poi, costa molto meno di quello di un docente a fine carriera. Questa novità, infine, “potrebbe liberare circa 20.000 posti per ogni anno di abbuono contributivo, risolvendo definitivamente il problema del precariato docente”.