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Messaggero-Precari ' supplenze, il calvario è cominciato

Viaggio tra le ansie e le angosce degli insegnanti: dopo anni di incarichi a termine devono fare i conti con l'incognita della sede di lavoro Precari ' supplenze, il calvario è cominciato ...

26/08/2005
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Il Messaggero

Viaggio tra le ansie e le angosce degli insegnanti: dopo anni di incarichi a termine devono fare i conti con l'incognita della sede di lavoro
Precari ' supplenze, il calvario è cominciato
Da ieri tutti in fila in otto scuole per conoscere la destinazione, attese anche di sette ore
di ALESSANDRA MIGLIOZZI

Il cartello che accoglie i precari all'entrata dello scientifico Newton è sintetico ma decisamente azzeccato: "Si invita a munirsi di pazienza". Una raccomandazione lungimirante. Ieri, infatti, l'assegnazione delle supplenze annuali su Roma e provincia (si parla di circa 4.600 cattedre) è cominciata all'insegna delle lunghe attese per molti insegnanti.
Come ogni anno docenti che hanno alle spalle lauree, corsi di perfezionamento, abilitazioni, master universitari e anni di lavoro precario si sono dovuti mettere in fila, proprio come fanno i loro studenti quando sono in attesa dei risultati di un esame, per conoscere la propria destinazione di lavoro. In alcune scuole polo (gli otto Istituti scelti quest'anno per decentrare l'attribuzione dei contratti a termine) le code iniziate al mattino sono andate avanti fino a pomeriggio inoltrato.
Colpa dei soliti intoppi burocratici (come le cattedre libere comunicate all'ultimo momento) che hanno determinato attese anche di sette ore. Per fortuna si è trattato di casi limite. "Siamo arrivati alle 9,30 come da convocazione - si sfoga Annarita Ovidi, 44 anni, da 22 insegnante precaria di educazione fisica, in attesa del suo turno nel cortile del liceo scientifico Newton -, ma poi sono saltate fuori delle incongruenze nel numero delle cattedre e hanno cominciato le nomine solo alle 15. Ora sono le 16.25 e davanti a me c'è una fila lunghissima. Sono stanca di fare queste trafile, non è dignitoso per noi insegnanti". "Anche per i posti di educazione artistica ci sono stati problemi. Una collega ha fatto ricorso e si è bloccato tutto - raccontano due docenti delle superiori mentre da un altoparlante una segretaria del Newton chiama il prossimo della lista -. Abbiamo lasciato i figli a casa e ci siamo dovute spostare da fuori Roma per venire qui oggi. In questa scuola polo hanno messo troppe materie: così si crea confusione".
Al liceo classico Tasso, dove ieri è cominciata l'assegnazione delle cattedre delle materie letterarie, le cose sono andate un po' meglio: qui l'attesa è stata più lunga solo per i docenti di italiano e latino delle superiori. Stessa situazione al Righi dove i prof penalizzati dalle attese sono stati solo quelli di storia e filosofia. "Il rito dell'assegnazione delle supplenze per fortuna è uno degli ultimi della trafila burocratica - racconta una professoressa in fila nei corridoi del Tasso - Siamo tutti qui, in coda davanti ad una porta, sperando che quello che entra prima di te non scelga la cattedra a cui hai pensato. Almeno quest'anno non siamo tutti assiepati come accadeva la provveditorato". Fuori dalle stanze dove avviene l'assegnazione dei posti c'è trepidazione. La scelta della scuola di destinazione dura due minuti ma ti cambia la vita per un anno: se va tutto bene riesci ad insegnare vicino casa e ti risparmi stressanti viaggi giornalieri in macchina o con i mezzi. In caso contrario può anche essere che finisci a lavorare a 40-50 Km da dove abiti, il che non capita poi così raramente. "Il problema - aggiunge Tiziana P., docente di filosofia in attesa del suo turno al Righi - è che nessuno di noi è più un ragazzino: siamo quasi tutti sopra i 35 anni, qualcuno ne ha anche molti di più".
Nessuna lungaggine e un'accoglienza studiata nei minimi particolari (dalle sale di attesa al personale per le informazioni) è quanto si sono trovati davanti, invece, i docenti delle elementari chiamati a scegliere la sede di lavoro nella media Settembrini. "Non mi sembrava vero - dice un'insegnante - alle 11 di mattina avevo già il contratto". Dopo il primo giorno di rodaggio anche nelle altre scuole polo la situazione dovrebbe stabilizzarsi con attese meno lunghe per i docenti. Le operazioni andranno avanti almeno fino a fine mese. Con il sistema decentrato si dovrebbe riuscire a portare in cattedra la maggior parte dei supplenti per l'inizio dell'anno grazie al lavoro volontario di presidi e amministrativi delle scuole che si sono candidate per fare da polo esterno al provveditorato.