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Messaggero-Prof in piazza contro il decreto Moratti

Cgil, Cisl e Uil hanno indetto la manifestazione per il 28 febbraio Prof in piazza contro il decreto Moratti I sindacati: è illegittimo, danneggia la scuola pubblica ROMA - ...

01/02/2004
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Il Messaggero

Cgil, Cisl e Uil hanno indetto la manifestazione per il 28 febbraio
Prof in piazza contro il decreto Moratti
I sindacati: è illegittimo, danneggia la scuola pubblica
ROMA - Di nuovo in piazza contro la riforma Moratti e il decreto attuativo: i sindacati confederali della scuola, Cgil, Cisl e Uil, hanno annunciato ieri una manifestazione nazionale per il 28 febbraio, che si svolgerà a Roma. Hanno anche confermato la mobilitazione dei lavoratori del settore e l'intenzione di verificare, con i rispettivi uffici legali, la legittimità del primo decreto attuativo rispetto ai contenuti della legge 53.
Cgil, Cisl e Uil scuola, in un comunicato unitario, ribadiscono il giudizio negativo sulle politiche scolastiche e formative del governo, con particolare riferimento al primo decreto della riforma: "E' illegittimo - dicono - danneggia la scuola pubblica". Assieme alle rispettive confederazioni, inoltre, rilanciano l'azione sindacale con tre obiettivi: "Valorizzare la scuola pubblica; tutelare il tempo scuola e la qualità dell'istruzione; difendere il carattere nazionale dell' istruzione, contrastando la devolution alle Regioni in materia di scuola".
I sindacati hanno dato mandato ai loro uffici legali di valutare gli aspetti di illegittimità del decreto rispetto a quanto previsto dalla Legge 53. Nel frattempo, il 5 febbraio, è previsto un incontro con il ministro Moratti. Intanto, da Parigi la Moratti al vertice dell'Ocse su scienza e tecnologia ha presentato un piano per rendere "più attrattiva la scienza nel sistema educativo". Il ministro dell'Istruzione vuole una scuola dove meglio e di più si insegnino fisica, matematica, chimica, biologia. L'iniziativa nasce dalla necessità di riequilibrare le scelte dei giovani, che stanno disertando le facoltà scientifiche, malgrado offrano prospettive di impiego superiori alle altre. Da alcuni anni, non solo in Italia, le iscrizioni nelle materie scientifiche sono in calo.


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