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Messaggero-Scuola, l'Italia fanalino di coda Il ministro: ora più matematica

Scuola, l'Italia fanalino di coda Il ministro: ora più matematica RAPPORTO OCSE Scuola, l'Italia fanalino di coda Il ministro: ora più matematica ROMA - Più matematica per gl...

16/09/2004
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Il Messaggero

Scuola, l'Italia fanalino di coda Il ministro: ora più matematica
RAPPORTO OCSE
Scuola, l'Italia fanalino di coda Il ministro: ora più matematica
ROMA - Più matematica per gli studenti italiani. Il rafforzamento dello studio di questa disciplina è uno degli obiettivi che si pone il ministero dell'Istruzione. "Lo studio della matematica - ha detto la Moratti - deve essere assolutamente rafforzato, partendo dalla scuola primaria. L'obiettivo è quello di far sì che i ragazzi si abituino da subito a ragionare con la metodologia della matematica e delle scienze per arrivare più preparati ai licei". Il ministro si preoccupa del calo di iscrizioni nelle facoltà scientifiche e adotta misure per riavvicinare i giovani alla scienza. Intanto, dall'ultimo rapporto Ocse arriva un ulteriore doccia fredda per la scuola italiana: quartultima nella classifica dell'istruzione scolastica. Il nostro paese, infatti, occupa il 26esimo posto nella graduatoria che coinvolge 30 paesi del mondo elaborata nel rapporto "Uno sguardo sull'educazione" e presentato ieri a Roma in collaborazione con l'associazione "Treelle". All'incontro hanno partecipato Andreas Schleicher, direttore analisi statistica-Divisione Education dell'Ocse e il presidente di "Treelle" Attilio Oliva. "È fondamentale - ha detto Oliva - che si diffonda tra una chiara consapevolezza sul posizionamento dell'Italia nel contesto internazionale con cui dobbiamo necessariamente competere". Alcuni dati: dal 1960 al 1990 alcuni paesi sono passati, nella classifica generale sull'istruzione, dagli ultimi ai primi posti, mentre l'Italia è oscillata tra il 24mo e il 26mo. Tra gli elementi presi in considerazione a livello internazionale: l'evoluzione dei livelli e dei risultati degli studenti; gli incentivi offerti dai governi per attrarre e trattenere insegnanti qualificati; la disponibilità e l'uso delle tecnologie multimediali nel processo di apprendimento; la spesa per l'istruzione e l'accesso all'educazione continua da parte degli adulti. Tra il 1995 e il 2002 quasi tutte le nazioni dell'area Ocse hanno evidenziato una crescita nei livelli d'istruzione e formazione. Quella universitaria è cresciuta del 50% in Grecia, Ungheria, Islanda, Corea e Polonia e del 20% in Australia, Finlandia, Orlanda, Messico, Portogallo, Spagna, Francia e Gran Bretagna. In Italia, nello stesso periodo, l'aumento delle iscrizioni è stato solo dell'8%. E' inoltre emerso che il 60% degli studenti con consegue una laurea.