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Messaggero: Scuola, tutor e portfolio verso la cancellazione

Dalla marcia di Barbiana, di qualche giorno fa, per ricordare la scuola di don Milani, a una media di Casalbruciato, ieri, in una borgata romana, tra gli alunni e gli insegnanti l’ultimo giorno di lezione. E’ cominciato così il percorso di ascolto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni

09/06/2006
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Il Messaggero

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Dalla marcia di Barbiana, di qualche giorno fa, per ricordare la scuola di don Milani, a una media di Casalbruciato, ieri, in una borgata romana, tra gli alunni e gli insegnanti l’ultimo giorno di lezione. E’ cominciato così il percorso di ascolto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, che dal giorno dell’insediamento raccoglie dati, impressioni, pareri, che gli serviranno da bussola nel governo della scuola. Un paio di punti Fioroni li ha già messi a fuoco. Tra i bambini della “Di Liegro” ha parlato di «attenzione alla scuola pubblica», «autonomia», e «processi di riforma che non schiaccino l’identità della scuola». «Tutto dovrà essere condiviso», assicura Fioroni.
Agli insegnanti ha lanciato un messaggio: «Niente dirigismo dall’alto. Non siete solo compilatori di scartoffie, vi dovrà essere restituita la dignità di formatori». Non a caso il responsabile della Scuola ha toccato il tasto della «dignità» degli insegnanti, che, secondo i diretti interessati e i sindacati che li rappresentano, è stata «calpestata dall’incuria dei governi e da leggi che ne hanno svilito il contenuto». E proprio dai sindacati arrivano i primi commenti favorevoli. Dice Francesco Scrima, Cisl: «Apprezziamo, ma ora si passi dalle parole ai fatti». Intanto Fioroni annuncia che «è stato avviato un gruppo di lavoro sul primo ciclo e l'intento è quello di verificare che gli istituti della riforma Moratti, dal tutor al portfolio delle competenze, non applicabili e non applicati non gravino sulle esigue risorse della scuola italiana. Se emergerà che non sono applicabili agiremo di conseguenza». Così, dopo lo stop al secondo ciclo sono in arrivo modifiche anche per elementari e medie.
Dunque, primato della scuola pubblica, riforme e dignità degli insegnanti. Ma anche attenzione a non creare un terremoto nella scuola. Bloccata la riforma delle superiori, il governo dovrà comunque prendere decisioni. Gli istituti non possono restare in stand by, tra una legge approvata e congelata, e un’ipotesi di modifica. Tra l’altro anche la riforma del primo ciclo sarà ritoccata: rimasta in gran parte inattuata, per la contestatissima figura del tutor, per il portfolio che le scuole non hanno mai amato e per la opzionalità di orari e materie, che a giudizio degli insegnanti avrebbero trasformato gli istituti in una specie di supermercato. E mentre il ministro prosegue le consultazioni i Cobas organizzano un sit-in con gelato sulla scalinata di viale Trastevere. Chiedono «l’abrogazione della legge Moratti».