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Messaggero. Statali, faccia a faccia sui nuovi contratti

Confronto sul taglio dei “comparti” da 14 a 4

19/04/2010
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Barbara Corrao

ROMA Entra nel vivo, da oggi, la nuova stagione contrattuale del pubblico impiego. Nuova perchè è la prima da quando sono state modificate le regole del modello contrattuale, nel gennaio 2009, con il consenso di tutte le sigle sindacali esclusa la Cgil. L’Aran infatti ha convocato i sindacati per avviare la fase “propedeutica” dei rinnovi e cioè il negoziato che dovrà definire l’accordo quadro sui comparti (si ridurranno da 14 a 4) e le aree di contrattazione. Si tratta di un passaggio indispensabile per poi proseguire con la trattativa vera e propria sulla parte economica e normativa. E a questo tavolo, legato alla riforma Brunetta, la Cgil sarà presente insieme alle altre sigle.
Il contratto riguarderà il triennio 2010-2012 e interesserà circa tre milioni e mezzo di dipendenti delle Pubblica amministrazione. Il commissario dell’Aran, Antonio Naddeo, Capo dipartimento di Palazzo Vidoni, ha auspicato che nell’arco di dieci giorni si chiudano i contratti della precedente tornata contrattuale che riguardano la dirigenza degli enti pubblici non economici e delle agenzie fiscali e il secondo biennio economico dei dipendenti della Presidenza del Consiglio.
Insomma, ancora di soldi non si parla. Ed è proprio sulla parte economica che, secondo i sindacati, resta aperto il nodo delle risorse disponibili per i rinnovi. Al momento, infatti, nella Finanaziaria sono disponibili 892 milioni, a regime, per la vecchia indennità di vacanza contrattuale che andrà però in pensione con il nuovo modello. Dieci euro lordi, in media, dovrebbero entrare in busta paga con il mese di aprile per diventare 20 euro in più a regime, cioè nel 2012. Aggiustamenti sono dunque da prevedere, ma di che portata? «Il ministro Brunetta ci aveva assicurato che ad aprile ci sarebbe stato un provvedimento con parte dei soldi necessari ha detto pochi giorni fa il leader della Cgil Epifani a margine del congresso della Fp che ha eletto segretario Rosanna Dettori ma verificheremo l’impegno preso. Bisogna avere le risorse per i contratti, questo è un tema di cui nessuno parla nel governo».
La Cgil prevede uno scenario da “lacrime e sangue” soprattutto se «saranno confermate le notizie sulla manovra correttiva» di cui si è parlato nei giorni scorsi e che dovrebbe comportare un aggiustamento di 4-5 miliardi per rifinanziare una serie di voci, tra cui le missioni italiane all’estero. Il ministro Brunetta per ora non ha offerto chiarimenti. Si è limitato a dire, a metà marzo, che «apriremo i tavoli contrattuali a maggio mantenendo gli impegni presi: responsabilmente governo e parti sociali ragioneranno del triennio, compatibilmente con gli andamenti di finanza pubblica». Quanto ai tempi, bisognerà vedere se si riuscirà a rispettare l’obiettivo di maggio per l’apertura dei rinnovi contrattuali veri e propri. Per gli stanziamenti in bilancio, non resta che attendere.