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Messaggero-Statali in piazza per salari e pensioni

Intervista con il segretario della Cisl. La protesta dei dipendenti pubblici il 21 maggio, il fisco, l'Alitalia "Statali in piazza per salari e pensioni" Pezzotta: i contratti si rin...

19/05/2004
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Il Messaggero

Intervista con il segretario della Cisl. La protesta dei dipendenti pubblici il 21 maggio, il fisco, l'Alitalia
"Statali in piazza per salari e pensioni"
Pezzotta: i contratti si rinnovano, no allo scambio con la riduzione delle tasse
di PIETRO PIOVANI

ROMA Guglielmo Epifani, il segretario della Cgil, ha ripetuto più volte negli ultimi giorni che lo sciopero dei dipendenti pubblici indetto per sabato prossimo è anche uno sciopero "contro la riforma delle pensioni". Invece il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, ha sottolineato: no, questo è solo uno sciopero dei dipendenti pubblici. Nel frattempo si è saputo che nella legge sulla previdenza già approvata dal Senato c'è una norma dedicata proprio ai dipendenti pubblici: le loro pensioni c'è scritto devono essere equiparate a quelle dei dipendenti delle imprese. In altre parole, le loro pensioni saranno tagliate.
A questo punto, Pezzotta, sembra difficile tenere separate le due questioni.
"Io ho detto che il 21 maggio si sciopera per i dipendenti pubblici. Quindi per tutti i problemi che li riguardano: i contratti e le pensioni. Non voglio confondere le questioni del pubblico impiego con le altre questioni. Non si deve fare un minestrone, altrimenti poi non si capisce più perché la gente scende in piazza".
Per gli statali il governo ha previsto aumenti del 3,6% in due anni, i sindacati chiedono l'8%. Pensate davvero di convincere il governo ad aprire una trattativa?
"Noi non dobbiamo convincerli. Sono loro che si devono convincere. Il contratto è scaduto, e quando un contratto scade di solito lo si rinnova. Invece qui non si muove niente. Ci hanno costretto a questo sciopero. Che riuscirà alla grande, sia per la scuola che per il pubblico impiego. Credo che sarebbe più saggio da parte del governo arpire una trattativa".
C'è una bella distanza fra quello che chiedete e quello che ha previsto il governo...
"Non mi aspetto mica che il governo consideri giusta la nostra piattaforma. Mi aspetto che la discuta. Poi sta al sindacato difendere la sua piattaforma, perché se l'ha presentata vuol dire che l'ha ragionata".
Voi siete contrari a una riduzione della pressione fiscale che penalizzi le retribuzioni pubbliche. Ma così i dipendenti pubblici non si mettono involontariamente in contrapposizione con tutti gli altri lavoratori italiani?
"Una premessa. Il sindacato è contrario alle proposte di riduzione delle tasse perché prima vuol capire bene dove si vanno a prendere i soldi. In una fase di economia stagnante sarebbe meglio indirizzare le risorse disponibili alla ricerca per l'innovazione".
Fatta la premessa?
"Mi domando: se si abbassa la pressione fiscale, la si abbassa a tutti o no? Bene, ma allora che c'entra con un contratto da rinnovare? Se tu non mi rinnovi il contratto io vengo penalizzato. Le due cose non sono sovrapponibili, metterle in relazione mi sembra solo una furbata".
C'è il rischio che l'opinione pubblica pensi: i soldi delle nostre tasse finiscono nelle tasche degli statali?
"Il contratto è scaduto e i contratti scaduti vanno rinnovati. Non so come altro spiegarlo".
Con il governo da una parte che maltratta gli accordi sulla politica dei redditi e i sindacati autonomi dall'altra che incalzano, per Cgil, Cisl e Uil è ancora possibile rispettare l'autoregolamentazione sugli scioperi nei servizi pubblici?
"Fino a oggi abbiamo rispettato le regole"
E domani?
"Cercheremo sempre di rispettarle. Ogni tanto, quando le tensioni diventano troppo alte, ci sono elementi di rottura e di turbativa. Allora bisogna prevenire, non curare. Bisogna evitare che per il rinnovo di un contatto si debbano aspettare venticinque mesi. Se noi rinnoviamo i contratti in tempi normali e con soddisfazione di tutti, queste cose non avvengono".
Negli ultimi tempi i lavoratori italiani hanno dovuto sostenere molte ore di sciopero, e tutte le vertenze minacciano di durare ancora a lungo. Per i mesi a venire pensate di...
"... ma noi non siamo mica la macchinetta per gli scioperi. Noi cerchiamo sempre il confronto, la negoziazione e l'accordo. Se arriviamo allo sciopero è perché si è rifiutato il confronto con il sindacato. Lo sciopero non dipende sempre dalla mia volontà, può dipendere anche da quella della controparte".
Va bene, ma visto che per ora la controparte non vi viene incontro e le vertenze possono durare ancora molto tempo, state pensando di calibrare gli sforzi? Insomma, pensate a forme di lotta alternative allo sciopero sciopero?
" Certo che ci stiamo pensando. Vedremo quali iniziative mettere in campo".
Che tipo di iniziative?
"Possono essere tante. Passaggi istituzionali, pressioni politiche. La fantasia del sindacato è grande".
Qualcuno ha parlato di un trasferimento degli esuberi dell'Alitalia nelle amministrazioni pubbliche o nelle Poste. Che ne pensa?
"La questione Alitalia va affrontata non partendo dagli esuberi ma partendo dal piano. Se c'è qualcuno interessato al rilancio dell'Alitalia è il sindacato, perché per noi sono posti di lavoro. Quindi aspettiamo che l'amministratore delegato arrivi con un piano credibile. Un piano che faccia meno danni possibile in termini di posti di lavoro e di tutela dei lavoratori".
Meno danni possibile. Però qualche "danno" ci sarà.
"Allora diciamo: un piano senza danni".