Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Messaggero-Studenti, quaranta cortei contro la riforma

Messaggero-Studenti, quaranta cortei contro la riforma

La protesta a pochi giorni dall'approvazione del decreto sulla secondaria. Sfilano in 250mila da Trieste a Caltanissetta. Fumogeni a Milano Studenti, quaranta cortei contro la riforma Ra...

14/10/2005
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

La protesta a pochi giorni dall'approvazione del decreto sulla secondaria. Sfilano in 250mila da Trieste a Caltanissetta. Fumogeni a Milano
Studenti, quaranta cortei contro la riforma
Ragazzi delle superiori e universitari manifestano in tutta Italia: cancelliamo la scuola della Moratti
di MARIA LOMBARDI

ROMA - "Un'altra scuola è possibile", anzi è necessaria, perché quella che vorrebbe la Moratti è "da cancellare", buttare via, "abolire". Gli slogan contro la riforma Moratti rimbalzano da una piazza all'altra, attraversano la penisola e uniscono gli studenti medi e universitari d'Italia, da Trieste a Ragusa. Oltre quaranta cortei, calcola l'Unione degli studenti, quaranta piazze e quaranta città, piccole e grandi, colorate da striscioni e cartelli in questo giorno di rivolta contro il ministro e la "sua" scuola. Hanno sfilato in 250mila, sempre secondo le stime dell'Uds che insieme a Studenti di sinistra e Rete ha promosso questa maxi-manifestazione degli studenti appoggiata anche dall'Unione degli Universitari. Record a Napoli dove hanno alzato la voce in 30mila, ma erano in tanti anche a Roma (15mila), a Milano(10mila), dove sono stati lanciati fumogeni colorati ed è stato occupato un albergo a 5 stelle per contestare gli stage e lo "sfruttamento degli studenti". E tanti erano anche a Firenze e Torino, Palermo, Salerno e Trieste. "E' andata molto bene", quelli dell'Uds tirano le somme e attaccano: "mancano pochi giorni al termine per l'approvazione del decreto sulla riforma della scuola secondaria (17 ottobre) e il ministro vuole andare avanti nonostante il dissenso di studenti, insegnanti e persino della Conferenza Stato-Regioni".
Non ci stanno gli studenti a stare lì a guardare la scuola che cambia in un modo che non gli piace. Chiedono che sia cancellata la riforma, tutta, "chi si propone come alternativa di governo deve prendere questo impegno"; e poi reclamano l'innalzamento graduale dell'obbligo scolastico fino a 18 anni, "sarebbe la soluzione migliore per cancellare la controriforma Moratti - secondo il network Studenti di sinistra - sarebbe così messa al bando la canalizzazione precoce e l'idea berlusconiana di una scuola di serie A e di una scuola di serie B". Infine gli studenti sollecitano una legge quadro nazionale per il diritto allo studio e una riforma degli organi collegiali nazionale e periferici per garantire maggiore democrazia, "vogliamo poter partecipare ai processi di riforma". E invece la riforma contestata li ha esclusi.
Per la Moratti, dice Enrico Panini, segretario generale della federazioni lavoratori della conoscenza Cgil, "è stata una brutta giornata". Dalle piazze "giunge un grido di dolore che il governo continua a non ascoltare", commentano i senatori dell'Unione. I cortei? Per i giovani di Forza Italia niente altro che "uno spot studentesco per le primarie della sinistra".