Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Messaggero-Tagliare gli statali, l'ultima moda Ue

Messaggero-Tagliare gli statali, l'ultima moda Ue

Blair elimina 80 mila impiegati e ne mette in mobilità 20 mila. Metà dei dipendenti francesi in pensione entro 10 anni Tagliare gli statali, l'ultima moda Ue Inglesi, francesi e ted...

10/05/2004
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Blair elimina 80 mila impiegati e ne mette in mobilità 20 mila. Metà dei dipendenti francesi in pensione entro 10 anni
Tagliare gli statali, l'ultima moda Ue
Inglesi, francesi e tedeschi risparmiano sul personale. In Italia niente assunzioni
ROMA Uno spettro si aggira per l'Europa, e agita un paio di forbici. In tutti i maggiori paesi dell'Ue si discute di come ridurre il costo del personale pubblico. I governi presentano piani per snellire la burocrazia e i suoi dipendenti. Tagliare, tagliare e ancora tagliare. Certo, ogni paese applica i metodi che più gli appartengono. Nella poco sindacalizzata Inghilterra il centrosinistra di Blair non si fa scrupoli ad annunciare licenziamenti e mobilità forzata. Nella supersindacalizzata Francia il centrodestra di Raffarin annuncia grandi progetti, ma deve ingranare la retromarcia di fronte alla sollevazione dei lavoratori. In Germania, terra del federalismo, la questione viene presa in mano dalle regioni e il governo sta a guardare. E in Italia? Si tenta di praticare il taglio indolore seguendo la strada del blocco delle assunzioni o comunque delle assunzioni contingentate. Con risultati in verità modesti: negli ultimi anni si è solo riusciti ad arrestare la crescita degli organici.
Ma la voglia di tagliare c'è dappertutto. Le ragioni di tanta passione chirurgica sono almeno tre. La prima: i grandi paesi europei (a parte la Gran Bretagna) sono in forte difficoltà economica, e per far quadrare i conti senza alzare le tasse o meglio ancora abbassandole, i governi devono ridurre le spese. Nei bilanci degli stati europei il personale rappresenta una delle maggiori voci di spesa (in Italia per esempio è la seconda dopo le pensioni) quindi è una di quelle dove si possono ottenere i risparmi più consistenti.
La seconda ragione per cui i governi vogliono alleggerire gli organici della pubblica amministrazione è, per così dire, imitativa. Da almeno un decennio l'economia europea si dimostra meno competitiva di quella americana. Così l'Europa si ispira sempre di più al modello di organizzazione sociale ed economica degli Stati Uniti. E in cosa si distinguono gli Usa da noi? Una delle differenze più vistose sta sicuramente nelle dimensioni della burocrazia: dall'altra parte dell'oceano lo Stato è più leggero, impiega pochi dipendenti. Ai cittadini offre servizi limitati e di qualità scadente, ma almeno costa poco ai contribuenti. Questo sistema ha garantito agli statunitensi risultati economici brillanti, anche se non è detto che in America si viva meglio che in Europa.
Il terzo impulso al taglio viene invece dall'evoluzione tecnologica e organizzativa delle amministrazioni pubbliche. La vecchia burocrazia era popolata in maggioranza da personale a bassissima specializzazione: uscieri, fattorini, camminatori, autisti, tanti operai per i lavori di fatica e di manutenzione, tantissimi dattilografi per battere lettere e circolari. Oggi i capi ufficio non dettano più ma scrivono direttamente al computer, i camminatori non camminano perché le circolari circolano via internet. Lavorano ancora gli operai, ma sono quasi sempre al servizio di ditte private: alle amministrazioni non conviene più dotarsi di strutture interne. Lo stesso vale per gli autisti, i meccanici, i tecnici informatici, la vigilanza.
Lo Stato moderno può (anzi deve) fare a meno di una grossa fetta dei suoi dipendenti, quella che si trova sul gradino più basso della scala gerarchica. Ma ha anche bisogno, molto più di prima, di tecnici specializzati, di funzionari, di dirigenti. Insomma di personale qualificato.
Ecco perché alcuni governi tagliano da una parte il personale che non serve, e dall'altra assumono quello che serve. In Italia si è preferita una via di mezzo con la cosiddetta "riqualificazione professionale: si mantiene il personale che c'è, senza licenziamenti; però lo si educa con corsi di formazione e lo si promuove alla qualifica superiore.
Ma vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo negli altri paesi.
Gran Bretagna . I ministeriali britannici hanno appena vinto una battaglia: hanno ottenuto l'abolizione dell'obbligo di indossare la cravatta in ufficio, piegando la resistenza del governo. Per il resto gli statali londinesi hanno poco da gioire. Gordon Brown, ministro dell'Economia, ha annunciato un taglio di quasi 80 mila posti. Si tratterà di personale di back office , cioè che non ha rapporto diretto con gli utenti. Inoltre 20 mila dipendenti dovranno lasciare Londra e trasferirsi in altre città, con le buone o con le cattive. Grazie a questo progetto Brown spera di ottenere risparmi per 14 miliardi di euro. L'amministrazione tornerà così al numero di dipendenti che il governo laburista ricevette in eredità dai conservatori sette anni fa. Ma l'alleggerimento degli organici è solo il primo passo, perché in seguito partirà un imponente piano di assunzion i: 25 mila dottori in più, 80 mila infermieri, 90 mila insegnanti e un potenziamento delle forze dell'ordine. In altre parole, si riduce la forza lavoro impegnata negli uffici per migliorare i servizi pubblici veri e propri: sanità, scuola e polizia. Così Tony Blair spera di rispondere alle aspettative degli elettori. I cittadini britannici sono scontenti della qualità dei servizi offerti dallo Stato, tanto da non nascondere la loro invidia nei confronti degli odiati francesi.
Francia. È l'amministrazione più popolosa del mondo: 5 milioni di persone su 59 milioni di abitanti. Un lavoratore su cinque è un dipendente pubblico. Nei prossimi dieci anni quasi il 50% dei fonctionnaires raggiungerà l'età pensionabile (a meno che non vada in porto la riforma previdenziale di cui si parla da tempo). Per sfoltire gli organici, il governo Raffarin inizialmente pensava di adottare la regola delle assunzioni dimezzate: solo un neo-pensionato su due può essere rimpiazzato. Dopo la batosta elettorale, il ministero dell'Economia è stato affidato al carismatico Nicolas Sarkozy, il quale ha annunciato: la regola di un'assunzione ogni due pensionamenti "è troppo brutale" e non sarà applicata in tutti i ministeri, però "l'obiettivo di una riduzione dei dipendenti pubblici resta una priorità".
Germania . La grande maggioranza dei dipendenti pubblici tedeschi lavora nelle amministrazioni locali: regioni (i länder ) e comuni. Perlopiù sono governate dal centrodestra. Come condizione per rinnovare il contratto nazionale, i länder hanno chiesto di allungare l'orario di lavoro settimanale portandolo a 40-42 ore. I sindacati rispondono con gli scioperi, e calcolano che la settimana allungata consentirebbe alle amministrazioni di eliminare 130 mila posti di lavoro. Il governo Schr ö der di centrosinistra si chiama fuori dalla contesa: questa dice è una questione contrattuale tra le parti.