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Messaggero: Un altro passo verso la realizzazione del decentramento e della libertà degli istituti anche nella didattica

Il ministro Giuseppe Fioroni ha inviato oggi le direttive

01/09/2006
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Il Messaggero

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Condensata in una circolare la nuova filosofia postmorattiana. La troveranno sui loro tavoli quasi un milione di persone, tra insegnanti e presidi, che oggi si insediano per le attività organizzative e di programmazione didattica. Gli alunni, invece, arriveranno a scaglioni, a partire dall’11 settembre. «Autonomia, difesa del carattere “pubblico” dell’istruzione, lotta alla dispersione e innalzamento (anzi, ritorno) a 16 anni dell’obbligo scolastico» sono i cardini su cui poggerà l’istruzione del futuro. Il ministro Giuseppe Fioroni ha inviato oggi le direttive: «Gli obiettivi formativi sono decisi a livello nazionale - recita il testo - ma la scuola è la sede decisionale rispetto alle scelte pedagogiche e curricolari; didattiche e metodologiche; organizzative e funzionali, compreso il compito di tutor che è proprio di ogni insegnante». Dunque, piena libertà e azzeramento delle figure gerarchiche tra gli insegnanti.
Mai circolare è stata tanto attesa. Nel passaggio dal governo Berlusconi al governo Prodi non c’è stata una nuova legge. Tuttavia il quadro della scuola è cambiato. Le indicazioni del ministro Fioroni, dunque, saranno il “libro-guida” per il nuovo anno scolastico che ufficialmente inizia oggi. Congelata la riforma Moratti, nei mesi scorsi Fioroni con la strategia del cacciavite ha modificato, corretto, azzerato o sospeso precedenti provvedimenti. Quali le novità per il 2006-2007? Fioroni lo spiega nella direttiva inviata alle scuole.
Gli insegnanti troveranno un sistema scolastico totalmente sganciato dalle vecchie logiche centriste. «Tutto parte dalla piena realizzazione dell’autonomia. Niente più dirigismo - dice Fioroni - ma libertà delle scuole a cominciare dalla didattica». La parola d’ordine, dunque, sarà “autonomia”, sancita da una legge costituzionale del ’99, ad oggi mai pienamente attuata. «Ora - sottolinea Fioroni - l’autonomia sarà messa al centro di ogni decisione». Ed ecco una maggiore libertà nella gestione degli orari e delle materie. Un segnale forte viene dall’aumento delle ore che gli istituti potranno gestire in modo diretto: la quota “libera” passa dal 15 al 20% del totale delle ore, in pratica un’ora su cinque potrà essere decisa dalle scuole. Significa che sull’orario complessivo aumenta la possibilità di scegliere materie e programmi.
«Le scuole possono modificare fino al 20% dei curricoli scolastici dell’ordinamento vigente». Quali le conseguenze? Gli istituti si “specializzano”, qualificano la loro offerta formativa in un certo settore, inoltre possono essere più attenti e flessibili nel rispondere ai bisogni dei ragazzi e del territorio.
L’altra novità è la sparizione totale del Portfolio: «Non avrà più valore legale, potrà essere utilizzato solo come strumento di lavoro da chi lo desideri». Al suo posto torna la scheda di valutazione, che ogni scuola potrà strutturare a proprio insindacabile giudizio. Tanto il ministro Fioroni introdurrà una nuova certificazione, che in passato non esisteva. Si tratta di una «certificazione finale, al termine della terza media» in cui verranno scritte le competenze dell’alunno (dalla capacità di critica a quella interpretativa, alle diverse abilità, ecc). Questo sarà un passaggio cruciale. Già, perché il documento sarà «standard» in tutta Italia, avrà carattere nazionale e sulla sua struttura molto probabilmente decideranno gli esperti dell’Invalsi.
Fioroni, infatti, difende la scuola dal pericolo dei tagli ma sa che deve valutarla. «Una valutazione scientifica - dice il ministro - oggettiva e trasparente, che consentirà alla scuola pubblica italiana di essere più affidabile e credibile e di certificare la redditività dell’investimento dello Stato». E’ dunque evidente che la certificazione del dopo terza media (che verrà fatta su base scientifica) è il primo gradino verso quel sistema complessivo di valutazione, non più rinviabile, che riguarderà tutti gli istituti scolastici.
Quanto alla scuola di base, quella del primo ciclo, disegnata dal precedente governo, Fioroni dice che le «indicazioni nazionali sono provvisorie, prescrittive e dirigistiche». Le cambierà, con un prossimo regolamento. Intanto, dopo avere stoppato la sperimentazione dei nuovi licei, concede alle scuole che ne hanno fatto domanda (sono soltanto 54) la possibilità di attuarla nell’ambito della quota oraria “libera”, ovvero nel 20% del monte ore.