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NO! Alla Legge Regionale sull’Istruzione. Lettera aperta alle famiglie, agli studenti e al personale della scuola dei segretari Camusso (CGIL) e Barachetti (FLC CGIL).

di www.flccgil.lombardia.it

09/09/2007
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NO! Alla Legge Regionale sull’Istruzione. Lettera aperta alle famiglie, agli studenti e al personale della scuola dei segretari Camusso (CGIL) e Barachetti (FLC CGIL).

07-09-2007

La CGIL e la FLC CGIL Lombardia considerano irricevibile tale legge perché elaborata in ottica regionalista che in quanto tale lede l’esercizio reale di un diritto universale quale è quello del diritto all’istruzione premessa al pieno diritto di “cittadinanza”. E’ proprio in scia di una scelta forzatamente regionalista e localista che lo stesso diritto viene negato.

Dentro la legge è del tutto evidente l’uso strumentale del nuovo titolo V° della Costituzione che mira a costruire in chiave antagonista ad un Sistema Nazionale di Formazione e Istruzione un percorso regionale dai forti connotati autonomisti, fino a definire “linee di guida regionali” e secondo un modello formativo basato sulla “separazione dei saperi”.

Per le stesse ragioni per le quali ci siamo opposti alla legge Moratti ci opponiamo oggi ad una versione “Lombarda” della stessa.

La CGIL e la FLC CGIL Lombardia si ritengono fin da ora impegnate a dar luogo ad iniziative pubbliche di contrasto, provincia per provincia, fino ad arrivare ad un’iniziativa di mobilitazione regionale.

Insieme abbiamo inoltre deciso di avviare una raccolta firme che coinvolga non solo il mondo della scuola ma l’intera società civile. Sostenere, infatti, il bisogno di conoscenza e di “sapere” e la soddisfazione di questi importanti diritti in modo uguale per tutti è la principale garanzia per un futuro di crescita significativa e solidale per il nostro Paese.

Chiediamo a Prodi, al governo tutto ed in modo particolare al ministro Fioroni, di avviare un procedimento di ricorso, per palese incostituzionalità, alla Corte Costituzionale. Troppe e chiare sono le violazioni che la legge dispone!

A Novembre la legge regionale entrerà in vigore, abbiamo il tempo sufficiente per organizzare i nostri “NO!” ed il tempo per intervenire con provvedimenti di censura significativi.

In gioco non c’è solo il futuro della Lombardia ed in particolare dei suoi giovani, ma quello di tutto il Paese. La parcellizzazione della formazione e la sua diversificazione sul territorio nazionale non potrà che produrre un arretramento culturale per tutti.

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Una legge regionale sull’istruzione e formazione, inefficace, discriminante e anticostituzionale ……………siamo in Lombardia !

Lettera aperta alle famiglie agli studenti e ai lavoratori della scuola.

Giovedi 26 Luglio, a scuole chiuse, il Consiglio Regionale della Lombardia, a maggioranza, ha approvato il PDL sul “Sistema Educativo dell’Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale”.

Dal 01 settembre entrerà quindi in vigore una legge regionale, in palese contrasto con quanto approvato in sede di finanziaria e per decreto legge dal Parlamento italiano su tale materia; un grave e importante conflitto tra le norme nazionali e quelle regionali che andrà a gravare sulle famiglie e sugli studenti.

La legge che è stata approvata non condivisibile per non poche questioni:

• Si “legalizzano”, dopo l’uscita dalla III° media, due percorsi tra loro nettamente distinti: quello legato all’istruzione canonica, liceale e tecnica, e quello legato all’Istruzione e alla Formazione Professionale fino ad arrivare ad ammettere un assolvimento d’istruzione anche dentro le “scuole bottega”. Il tanto contestato “doppio canale” della riforma “Moratti”, quella che riteneva giusto separare per ordine di “saperi”, osteggiata dai lavoratori dalle organizzazioni sindacali dalle famiglie e dagli studenti, torna a vivere in versione “lombarda”;

• Si sceglie, sull’obbligo scolastico, di dare autorizzazione all’assolvimento anche dentro percorsi non scolastici. Questo, oltre a trovare la nostra contrarietà nel merito, è in aperto contrasto con il decreto legge sul regolamento per l’obbligo scolastico che il governo si appresta ad approvare, recependo quanto previsto dalla legge finanziaria 2007. E’ inaccettabile che in Lombardia l’obbligo scolastico sia una “cosa” e nel resto del Paese sia “un’altra”;

• Si è scelto per un sistema di accreditamento per il quale avranno lo stesso trattamento di finanziamento sia scuole pubbliche che private. Ciò è incostituzionale;

• Si attribuisce al Dirigente Scolastico la facoltà di selezionare, reclutare e valutare il personale docente e non docente ai fini della costituzione del proprio organico e ciò in sfregio alle norme nazionali che in materia regolano l’accesso alla funzione docente attraverso concorsi pubblici;

• La nuova legge regionale non muove nella direzione di un necessario rilancio di sistema della Formazione Professionale.

Il lavoro doveva essere il punto di riferimento e l’unica collocazione di sistema che avrebbe dovuto prevedere sia l’integrazione con il percorso biennale della scuola secondaria superiore che un forte aggancio col mondo del lavoro per l’acquisizione di titoli professionali dopo l’assolvimento dell’obbligo.

Altre necessarie integrazioni avrebbero dovuto riguardare l’aggiornamento e la riqualificazione delle maestranze, le collaborazioni in spazi dedicati alla formazione continua, l’arricchimento e completamento dei percorsi scolastici superiori di post diploma e post-laurea, l’attivazione di collaborazioni professionali a favore del sistema universitario.

Infine riteniamo grave il fatto che tutto ciò si sia costruito senza nessuna consultazione dei Dirigenti, dei docenti, delle famiglie e degli studenti, cioè con chi nelle scuole lavora e con chi le scuole le vive.

Proponiamo ai tanti che condividono il nostro giudizio di aderire alle iniziative di mobilitazione che verranno proposte contribuendo a sostenere l’idea che questo Paese, a partire dalle ragazze e dai ragazzi che vivono in Lombardia, si merita ben altro.

Corrado Ezio Barachetti Segretario Generale FLC CGIL Lombardia

Susanna Camusso Segretaria Generale CGIL Lombardia