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Nuova Ferrara: La scuola si è ristretta

Da oggi le nomine dei supplenti annuali. Tra insegnanti e Ata sparite decine di posti di lavoro

30/08/2010
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Nuova Ferrara

Oggi, a due settimane dall’inizio della scuola, comincia la tornata delle supplenze e anche guardando da questa particolare angolazione della precarietà annuale si intrevede una scuola pubblica più piccola, che ogni anno si retringe un po’. Gli studenti non calano, il resto dimagrisce: meno classi, meno docenti, meno bidelli, meno insegnamento musicale, meno igiene.
Saranno un po’ di meno anche anche i supplenti docenti e i supplenti Ata, il che significa che saranno un po’ di più i disoccupati. La sarabanda inizia domattina in Provveditorato con la nomina di una ventina di supplenze annuali per le scuole d’infanzia. Nel pomeriggio alla media Dante Alighieri si segneranno i destini per la scuola primaria (elementari): prima saranno assegnati 115 posti (19 di ruolo) per insegnanti di sostegno, che in gran parte saranno nominati dai dirigenti scolastici datio che molti assunti potenziali vengono da altre province e nemmeno si presenteranno. Domani, sempre alla Dante Alighieri, saranno assegnati 74 posti da docente per le primarie: 7 di ruolo e 67 supplenti. «Sono una ventina di posti in meno rispetto a un anno fa - segnala Cristina Vendra della Cisl-Scuola - e significa che altrettanti precari resteranno fuori».

Le forbici della Gelmini sfronderanno altri posti alle medie e alle superiori; per queste scuole le assegnazioni saranno fatte oggi e domani al Carducci; il provveditorato deve scegliere 31 supplenti e attribuirà anche gli spezzoni orarin da 6 ore in su. Per le medie sono in palio 58 posti cattedra (supplenze annuali), 78 di sostegno, e una marea di spezzoni; per le superiori 78 posti cattedra, 83 di sostegno e tantissimi spezzoni.

Gli Ata saranno trattati oggi in un’unica mandata all’istituto Einaudi: si comincia alle 9 con 5 nomine di ruolo e si prosegue alle nel pomeriggio con le supplenze: una cinquiantina di assistenti amminisrtativi, 15 assistenti tecnici e circa 160 collaboratori scolastici. Appena un anno fa per i collaboratori scolastici (gli addetii alle pulizie) i posti erano oltre 200. La falcidia nei soli Ata sarà di oltre 50 posti di lavoro.

Anche ai vertici la musica è la stessa. Per effetto dei nuovi meccanismi di preselezione nella nostra provincia resteranno scoperti 15 direzioni scolastiche su 44. «E’ un meccanismo perverso - osserva Vendra - causa del quale un terzo dei nostri istituti avrà a capo un reggente. Dirigenti che già faticano a seguire la loro scuola, dovranno farsi carico di un altro istituto». A dirigente della Cisl Scuola parla nel complesso di «situazione drammatica». E non solo per la perdita secca di posti di lavoro: «la nostra scuola sta subendo una serie batoste che incidono anche sulla qualità della formazione, dell’istruzione. La politica verso la scuola non è quella giusta, anche se noi come Cisl siamo sempre per discutere in modo da arrivare a qualche risultato, come le 10mila assunzioni di docenti e i 6mila Ata, che sono poca cosa, ma sono comunque una piccoal risposta».

Per Fausto Chiarioni, segretario provinciale della Flc-Cgil, si «cominciano a toccare con mano gli effetti dei tagli, già adesso abbiamo un quadro difficile e il prossimo sarà peggio». I tagli progressivi oltre a negare una prospettiva di lavoro a tanti precari «si traducono in una riduzione della qualità del sistema fornativo». Chiarioni esemplica: «meno classi significa classi più sovraffollate, meno collaboratori scolastici significa scuole meno pulite e meno sicure». «Io - aggiunge - credo che a causa della drastica riduzione dei collabpratori scolastici avremo in giro grosse difficoltà per garantire l’ordinario funzionamento delle scuole». Chiarioni pronostica che qua e là ci saranno problemi anche per aprire e chiudere le scuole. «I Comuni, sebbene a loro volta in difficoltà a causa dei tagli goernativi, dovranno intervenire. La figura del collaboratore scolastico, specie dove vi sono bambini piccoli, è importante anche per la sorveglianza». «Del resto perché sorprendersi - osserva Chiarioni - il ministero non ha garantito nemmeno un posto in più per le materne statali e le famiglie per aver un servizio si sono dovuti rivolgere ai privati. E’ la politica dei tagli, meno plavoro e meno risposte ai cittadini». (m.p