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Nuova Ferrara-No alla scuola classista

No alla scuola classista Sandro Succi (Cgil): pronti allo sciopero generale LA PROTESTA I ferraresi ieri a Roma ...

29/02/2004
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Nuova Ferrara

No alla scuola classista
Sandro Succi (Cgil): pronti allo sciopero generale
LA PROTESTA I ferraresi ieri a Roma


"Meglio vivere con difficoltà che morire con Letizia". E' solo uno degli slogan (e forse anche tra i più benevoli...) che ieri a Roma hanno accompagnato il corteo di protesta contro la riforma Moratti della scuola organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Davvero poco teneri gli striscioni anti ministro, come ha testimoniato anche il responsabile ferrarese della Cgil scuola Sandro Succi. Tutto estense il cartello con una Moratti versione tre scimmiette: "Non vedo, non sento, straparlo". Un altro giocava sul cambio di vocale tra le sigarette Muratti e una Moratti che 'nuoce gravemente alla scuola pubblica'.
Da Ferrara si è mosso alla volta di Roma un intero pullman con personale della scuola: "Una manifestazione colorata, nonostante il maltempo la piazza era piena, centomila persone hanno detto dal palco", continua Succi. Negli interventi di Di Menna (Uil scuola), Casadio (Cgil scuola) e Pezzotta (segretario generale Cisl), tutti i motivi del dissenso alla legge 53, che disegna, incalza Succi "una scuola iniqua e classista". Tra le contestazioni più accese, la devastazione del tempo pieno come momento formativo di qualità e per tutti, a fronte di richieste sempre più numerose da parte dei genitori. All'orizzonte, il decreto dedicato al ciclo secondario sul quale, sottolinea ancora Succi "c'è il buio più assoluto. L'unica certezza è rappresentata dalla grave carenza di organico e dalla ormai intollerabile precarizzazione del lavoro". Critiche anche alla frammentazione dei sistemi scolastici in tanti 'spezzatini regionali', tramite la devolution: "Non è certo questa l'idea che abbiamo di federalismo - prosegue il responsabile ferrarese della Cgil scuola - qui non è in gioco l'autonomia delle Regioni, quello che si ottiene è solo la devastazione della cultura nazionale".
Il dato positivo della giornata di ieri, conclude Succi, "è vedere tutto il sindacato unito nella mobilitazione", destinata molto probabilmente a sfociare, entro marzo, in uno sciopero generale del settore scolastico, se la conciliazione non andrà a buon fine.
E tutto lascia pensare che presto ricompariranno cortei e striscioni.


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