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Nuova Ferrara-Nuove graduatorie, sindacati in rivolta: sistema clientelare

SCUOLA Nuove graduatorie, sindacati in rivolta: sistema clientelare GIULIANO MALATESTA ...

22/07/2004
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Nuova Ferrara

SCUOLA
Nuove graduatorie, sindacati in rivolta: sistema clientelare
GIULIANO MALATESTA


ROMA. Il mondo della scuola è in fibrillazione. Il ministro Moratti (foto) ieri ha annunciato norme severe contro i cosiddetti "diplomifici", le scuole parificate di cui alcune sotto inchiesta a Verona.
Nel frattempo divampa la polemica sul decreto della riforma Moratti che disciplina il reclutamento dei docenti. Il provvedimento, presto al Consiglio dei ministri, rivoluziona l'accesso alla professione e la formazione. Scompariranno a esaurimento le graduatorie permanenti, sostituite da nuove norme: corsi di specializzazione universitaria a numero chiuso, 3 anni di praticantato, iscrizione ad albi regionali, contratti di formazione.
"Questo è un provvedimento che stravolge completamente le modalità di reclutamento degli insegnanti", dice Alba Sasso della Direzione nazionale Ds. "Il decreto mette in discussione il principio costituzionale dell'accesso al pubblico impiego mediante concorso, introducendo il sistema della chiamata diretta".
Critiche arrivano anche da Vincenza Ferrara, responsabile del settore scuola di Rifondazione: "Il problema non è solo quello di abolire le graduatorie. La questione è un'altra: qui siamo in presenza di una strategia distruttiva dell'istruzione del nostro paese". Sul piede di guerra anche i sindacati, che al termine dell'istruttoria tecnica, ieri pomeriggio al Miur con i vertici amministrativi, hanno unanimemente espresso giudizi negativi.
Massimo Minna della Uil scuola ha parlato di prove tecniche di devolution: "Si comincia sottobanco con la scuola. Sarà un sistema impraticabile e clientelare. A questo punto serve una scelta politica e un confronto vero". La Snals Confsal parla di improvvisazione e chiede a gran voce un approfondimento politico e tecnico. "Le politiche del reclutamento - ha affermato il segretario generale Fedele Ricciuto - devono essere fondate su principi di equità e trasparenza".
Molto critica la Cgil. Enrico Panini, responsabile scuola, ha lanciato l'allarme sulla totale mancanza di garanzie costituzionali del provvedimento. "Se il progetto dovesse andare avanti tutto sarà più precario: i docenti, i diritti degli studenti, il futuro della scuola pubblica, la libertà di insegnamento". Il decreto è bocciato anche dalla Cisl che critica l'istituzione di albi professionali regionali "che violerebbero l'articolo 97 della Costituzione per l'accesso ai pubblici uffici" e dai Cobas Scuola secondo i quali si "rischia di istituire un sistema che non pone garanzie per i precari".