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Nuova Sardegna-Beffati e umiliati dopo anni di lavoro

Beffati e umiliati dopo anni di lavoro" Settecento precari "storici" a spasso: a settembre nuovo incontro di protesta SASSARI. Hanno insegnato in paeselli sperduti dove è più facile arrivare ...

26/08/2002
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Nuova Sardegna

Beffati e umiliati dopo anni di lavoro"
Settecento precari "storici" a spasso:
a settembre nuovo incontro di protesta

SASSARI. Hanno insegnato in paeselli sperduti dove è più facile arrivare a cavallo che in automobile. Hanno accettato l'idea di non guadagnare una lira, tra spese di vitto e alloggio, pur di non farsi sfuggire la possibilità di scalare un gradino nella graduatoria. Oggi la scuola li ha messi da parte. Sono gli insegnanti precari, circa settecento quarantenni e cinquantenni che dal primo settembre saranno a spasso, scavalcati, dietro le cattedre, da giovani neolaureati.
Mauro Marras, 40 anni, laureato in architettura, dodici anni passati a insegnare tecnologia delle costruzioni e disegno tecnico. È lui uno dei portavoce del comitato che sarà costituito il 3 settembre. Quel giorno alle 17,30, il salone parrocchiale di Mater Ecclesiae, in via De Carolis, ospiterà il secondo incontro dei docenti precari della scuola. Dopo l'appuntamento del 1° agosto scorso, la battaglia degli insegnanti per vedere riconosciuti i propri diritti va avanti e non è escluso che per dare forza alla protesta si attuino azioni eclatanti. "Sto pensando di incatenarmi da qualche parte - spiega Mauro Marras - almeno riuscirei ad attirare l'attenzione su di me. Alcuni colleghi hanno invece intenzione di iniziare lo sciopero della fame". La paura è tanta, per chi si trova nella condizione di dover mantenere una famiglia senza poter contare neppure su uno stipendio. Tra i precari storici della scuola, ci sono cinquantenni che di pargoli da sfamare ne hanno cinque. E che per tirare a campare indossano la divisa da cameriere e vanno a fare la stagione nei locali della costa. "Ma non tutti ci riescono, perchè viene richiesta un'esperienza di almeno tre anni nel settore - afferma Marras - però la maggior parte di noi ha lavorato unicamente nel mondo della scuola".
Una scuola che "dopo averci illuso, ora ci lascia con un palmo di naso - dice Marras -. Una beffa colossale, contro la quale ci sentiamo disarmati: il problema è che, se la tendenza non dovesse essere invertita, chi non lavora quest'anno non lavorerà più, perchè ogni anno sarà superato dai nuovi abilitati". Si tratta dei cosiddetti "sissini", i diplomati delle scuole di specializzazione (Ssis), che pur non avendo neppure un giorno di insegnamento dietro le spalle, sono stati inseriti nella medesima graduatoria dei precari storici, che in origine dovevano invece occupare una "corsia prefenziale". Al contrario, ai "sissini" è stato assegnato un punteggio superiore (66 punti contro 36), che di fatto gli ha consentito di mettere la freccia e accedere alla corsia di sorpasso.
"Ci sentiamo umiliati - prosegue Mauro Marras - e ulteriormente presi in giro dopo le recenti affermazioni del dirigente regionale Armando Petrella, che ha rassicurato sul fatto che nell'isola il nuovo anno scolastico inizierà senza problemi. Seguito a ruota dal ministro Moratti che ha garantito il suo impegno per sistemare le cose: in realtà da settembre ci saranno trecento cattedre in meno per gli insegnanti di ruolo e noi precari saremo mollati a spasso - conclude Marras -. Per noi sfuma anche la possibilità di fare supplenze di durata inferiore ai quindici giorni perchè in quel caso vengono chiamati gli insegnanti interni. Della serie, raggirati e disoccupati".