Nuovo esame di terza media dal 2018: pronto il decreto di attuazione. Ammessi anche senza tutti 6 in pagella
Pronto il decreto ministeriale che, in attuazione della legge 107, e secondo quanto previsto dal Dlgs 62/2017, disciplinerà l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo che cambierà già a partire da giugno 2018.
Laura Virli
Pronto il decreto ministeriale che, in attuazione della legge 107, e secondo quanto previsto dal Dlgs 62/2017, disciplinerà l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo che cambierà già a partire da giugno 2018.
Numerose le novità contenute negli otto articoli del decreto.
La prova Invalsi non si svolgerà più durante l'esame poiché anticipata in primavera e l'esito non concorrerà alla valutazione finale dello studente. L'ammissione potrà avvenire anche con una o più insufficienze in pagella. Scomparirà il giudizio d'idoneità, sostituito dal voto in decimi che peserà di più sul voto di diploma. Non sarà un preside esterno, ma il titolare della scuola (o un collaboratore in caso d'impedimento/reggenza) a capo delle commissioni. Più completa e al passo con i tempi la prova orale.
Ammissione
Tre i requisiti per essere ammessi all'esame:
1.aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti come, ad esempio, gravi motivi di salute, la partecipazione ad attività sportive, artistiche, musicali e coreutiche di alto livello, etc.;
2.aver partecipato, a prescindere dalla valutazione ottenuta, alle prove Invalsi in italiano, matematica e – una novità – inglese;
3.non essere incorso nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame, irrogata dal consiglio di istituto (c. 9 bis, art. 4, Statuto degli studenti).
In caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, la delibera di non ammissione, anche assunta a maggioranza, dovrà essere adeguatamente motivata dal consiglio di classe.
Scompare il giudizio di idoneità o, in caso negativo, il giudizio di non ammissione all'esame, secondo quanto era previsto dall'art. 3 del vecchio regolamento (Dpr n. 122 del 2209). Il consiglio di classe attribuirà ad ogni studente un voto di ammissione espresso in decimi che concorrerà alla determinazione del voto finale.
Le prove
Ogni commissione, in seduta preliminare, curerà gli aspetti organizzativi tra cui la durata, l'ordine di successione e le tracce delle prove nonché le griglie di valutazione.
Visto l'anticipo delle prove Invalsi ad aprile, saranno previste solo tre prove scritte: italiano, matematica e lingue straniere (divisa in due sezioni).
Seguirà un colloquio che, oltre a valutare le conoscenze, abilità e competenze descritte nelle Indicazioni nazionali, dovrà accertare anche i livelli di padronanza delle competenze trasversali e di quelle connesse all'insegnamento di “cittadinanza e costituzione”.
Ad ogni prova sarà attribuito un voto in decimi.
Il voto finale
L'esame si intenderà superato con un voto finale non inferiore a 6, quale risultato della media tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove d'esame. Pertanto viene dato un peso maggiore al percorso scolastico dello studente. Con le vecchie regole, infatti, il giudizio di ammissione, che nella pratica era “espresso con un voto”, faceva media con ben altre sei prove dell'esame.
La lode potrà essere assegnata se espressa all'unanimità da tutta la commissione