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Oltre 1500 euro all’anno: «Ecco quanto costa la scuola pubblica»

Il calcolo di Rete degli Studenti e Udu: l’istruzione pubblica deve essere gratuita per tutti, servono fondi per il diritto allo studio. Il 9 ottobre tutti in piazza

08/10/2015
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Corriere della sera

Claudia Voltattorni

Roma Novanta euro di contributo volontario. Oltre mille (531,70 più 514) per zaini, astucci, quaderni e libri. Quasi 400 (390) per i trasporti. Totale: più di 1500 euro (1.525) vengono spesi in media ogni anno dagli studenti italiani per frequentare la scuola, quella pubblica. Il conto lo hanno fatto la Rete degli Studenti Medi insieme con l’Udu e«fotografa» la situazione degli studenti delle superiori. Proprio la settimana scorsa gli studenti sono stati ricevuti al ministero dell’Istruzione per parlare di diritto allo studio, una delle deleghe che la legge della Buona scuola ha lasciato al governo.

«Scuola pubblica gratuita per tutti»

«Noi vorremmo che la scuola pubblica fosse completamente gratuita per tutti», spiega Alberto Irone, portavoce della Rete, «crediamo perciò che il tema del diritto allo studio sia fondamentale per garantire un’istruzione a tutti senza discriminazioni e in totale gratuità» e «per poter scegliere la scuola che si preferisce», continua Jacopo Dionisio dell’Udu. Ma per questo, continua Irone, «servono dei fondi: è il punto chiave della questione, così come riconosciuto anche dal Miur, che però non ci ha dato risposte». La Rete e l’Udu chiedono quindi un investimento forte: «Abbiamo stimato che servirebbero circa 4 miliardi di euro per coprire tutte le spese scolastiche degli studenti del secondo ciclo della scuola pubblica italiana».

Università

Ma il problema continua anche all’università, dice Dionisio. Nell’indagine emerge anche che «scende il numero immatricolati rispetto agli studenti che prendono la maturità: 270mila i nuovi ogni anno, ma è un numero assolutamente insufficiente considerato anche la grande quantità di studenti dispersi durante il percorso universitario, sempre per motivi economici». Il diritto allo studio senza finanziamenti, «sia alle superiori sia all’università, senza finanziamenti resta un principio senza riscontri nella realtà», perciò, continuano gli studenti della Rete, «aspettiamo che vengano chiarite le intenzioni del governo in tal senso sia per la Buona scuola che per ipotetici interventi sull’università».

In piazza il 9 ottobre

Intanto, gli studenti continueranno a partecipare ai tavoli al Miur per parlare delle altre deleghe. «Noi ci siamo - dice Michelangelo Grilli della Rete -propositivi come sempre ma anche sempre in una logica di contrattazione con il governo». E venerdì guideranno la prima protesta della stagione con gli studenti dell’Uds, dell’Udu, Link e la Rete della Conoscenza nelle piazze d’Italia. La parola d’ordine sarà #vogliamopotere.