Ora il nemico dei precari è l'algoritmo
Una volta appreso qual è il loro istituto di appartenenza, infatti, gli interessati avranno tempo dieci giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso per accettare la proposta o rinunciare
ROMA Nei primi giorni del mese di settembre (presumibilmente l’1 o il 2), sul sito del ministero dell'Istruzione, i docenti precari potranno scoprire a quale scuola d’Italia saranno stati assegnati per il loro posto a tempo indeterminato. Sul sito infatti verrà pubblicato l'avviso delle proposte di nomina in ruolo dei docenti in relazione alla cosiddetta “fase B” del piano straordinario di assunzioni, quello che riguarderà una porzione dei centomila e passa insegnanti da stabilizzare.
La tempistica prevista dal ministero è scandita in modo molto complesso, tutto deve incastrarsi perfettamente. Una volta appreso qual è il loro istituto di appartenenza, infatti, gli interessati avranno tempo dieci giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso per accettare la proposta o rinunciare. La loro decisione dovrà essere comunicata il Portale Istanze Online, e il ministero ricorda che la mancata accettazione entro la scadenza prevista produce gli stessi effetti della rinuncia. Prima però molti insegnanti precari avranno potuto apprendere anche un’altra informazione per loro fondamentale: avranno saputo cioè se qualche scuola ha offerto loro una supplenza (annuale o di dieci mesi). È una comunicazione che, in base a una circolare del ministero, dovrà arrivare entro l’8 settembre. In questo modo maestri e professori potranno valutare se preferire la supplenza alla cattedra di ruolo, qualora questa scelta consenta di restare per un anno vicini a casa, senza per questo perdere il diritto al posto fisso per gli anni a venire.
LA SCELTA DEL COMPUTER
Ma come funzionerà l’assegnazione delle cattedre di ruolo? A distribuire i posti disponibili tra i 70 mila docenti che hanno presentato la domanda d’assunzione sarà, come è noto, il computer. O meglio un apposito algoritmo formulato dai tecnici del ministero, e che in questi giorni, nell’acceso dibattito innescato dai precari e dai sindacati della scuola, sembra quasi essere diventato il nemico numero uno dei docenti in attesa di collocazione. In realtà - spiegano al Miur - l’algoritmo è stato creato innanzitutto con lo scopo di tenere il più possibile vicini gli insegnanti alla loro sede di origine. Nella domanda di assunzione, ciascuno di loro ha indicato quali sono le categorie di insegnamento per le quali sono abilitati (matematica o latino, l’eventuale abilitazione per una lingua straniera o per il sostegno, e così via), e ha anche stilato una sorta di classifica delle province, da quella preferita in assoluto via via fino alla più sgradita. Tutta questa massa di informazioni dovrà essere gestita dal software del ministero, cercando di conciliare nel modo migliore possibile i desideri degli aspiranti professori di ruolo con le esigenze delle scuole. Questo sistema però contiene una novità quasi esplosiva per il mondo della scuola: al contrario di qualunque altra decisione del passato, semper presa sulla base delle norme, delle circolari e delle graduatorie, la decisione assunta dal computer sembra immune dal rischio di un ricorso legale.
R. In.