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Pantaleo: aiutiamo i sogni dei ragazzi

Intervista di Enrico Lenzi a Domenico Pantaleo

08/04/2014
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Avvenire

Enrico Lenzi

La vera sfida  “si gioca nelle parole”generazioni e futuro””. E’ questa la priorità che Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL indica tra le sette parole offerte nel percorso verso il 10 maggio. “La indico – spiega Pantaleo - perché oggi educazione e istruzione non sembrano più in grado di creare cittadini e offrire ai giovani strumenti per dare vita ai loro sogni.

Insomma stanno perdendo la propria dimensione sociale. Ecco allora la necessità di puntare sulle nuove generazioni e sul loro futuro per dare davvero una svolta alla strada in cui si siamo incamminati.

Non meno importante, a questo punto, il ruolo dei docenti, aggiunge il leader della FLC CGIL. “Sono decisivi per avere una scuola di qualità. Certo oggi c’è bisogno che la scuola si aggiorni e questo non può che passare attraverso i professori”. Un passaggio che, riconosce il leader sindacale, deve passare da “nuovi modelli didattici, dal mettere in campo relazioni, dal sintonizzarsi con le famiglie, dall’accogliere e prendersi in carico la presenza di alunni stranieri”. Certo occorre “valorizzare la loro funzione sociale, dopo anni nei quali contro i docenti è stato detto di tutto” avverte Pantaleo, che riconosce anche una certa difficoltà della categoria a cambiare. “Abbiamo un corpo docente più anziano d’Europa ed è difficile parlare di cambiamenti”. E anche i precari “non possono certo essere invogliati a fare questo percorso”. Ma la necessità di trovare un equilibrio deve portare “a una formazione non solo iniziale dei docenti, ma anche in servizio”. E tema tutt’altro che semplice “deve riconoscere l’impegno concreto in aula, la valorizzazione di chi fa sperimentazione, di chi si mette in gioco”. Insomma, disponibilità a una valutazione del merito, “purché questa valutazione non prescinda mai dal lavoro concreto fatto dal singolo docente nella sua classe”. Docenti più preparati, riconoscimento del merito e anche recupero “dell’alleanza educativa con la famiglia, che non sembra più trovare nella scuola un punto fermo per il futuro dei loro figli”. Ecco ancora il puntare sul futuro delle giovani generazioni.