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Pensioni, anche i prof usciranno più tardi

Il testo prevede l’equiparazione entro il 2016 e Tfr dopo 24 mesi per chi lascia il posto in anticipo

14/08/2011
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di Annalisa D’Aprile

ROMA Gli interventi sulle pensioni, vero spauracchio della manovra, saltano a piè pari le misure che dovevano scoraggiare le pensioni anticipate (frutto del braccio di ferro di Lega e sindacati), e si concentrano sull’anticipo dal 2020 al 2016 «del processo di equiparazione dell’età tra uomini e donne» nel settore privato. Se nel pubblico infatti, per le donne è già previsto l’adeguamento dell’età pensionabile a quella maschile (65 anni) fin dal prossimo anno, per le lavoratrici del privato il progressivo innalzamento che porterà da 60 a 65 anni l’età per la pensione di vecchiaia, scatta quattro anni prima del previsto. «Tra 5 anni - spiega il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi - parte il graduale percorso di omologazione». Il nuovo provvedimento del decreto anticrisi prevede che si arrivi a regime nel 2028: in sostanza, servirà un mese in più nel 2016, due nel 2017, tre nel 2018, quattro nel 2019, cinque nel 2020 e sei nel 2021 e in ogni anno successivo fino al 2027. Poi, nel 2028 il percorso di avvicinamento ai 65 anni si completerà con un ulteriore scalino di tre mesi. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni che optano per il pensionamento anticipato, riceveranno il trattamento di fine rapporto (indennità di buonuscita, cioè il Tfr) dopo due anni e non dopo sei mesi (come previsto finora). Con questa manovra il governo potrà risparmiare (ma per un tempo determinato, visto che si tratta solo di rimandare) un miliardo nel 2012 ed un altro miliardo nel 2013. Dopo un momento di confusione sulla questione del Tfr ritardato, è stato lo stesso Sacconi a precisare che il congelamento biennale della liquidazione avviene solo «nel caso di cessazione anticipata del rapporto di lavoro rispetto alla pensione di vecchiaia». Un inedito provvedimento sulle pensioni, che ha già raccolto una pioggia di critiche da parte dei sindacati, riguarda l’applicazione anche alla scuola del regime delle finestre mobili per la pensione. In concreto, si tratta di 12 mesi di lavoro in più. «I provvedimenti ingiusti ora si estendono anche la scuola» commenta il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Panatleo. «Occorre reagire immediatamente contro questa manovra inaccettabile» conclude il sindacalista annunciando una manifestazione nazionale per il 22 ottobre. Tra le altre misure, il governo ha varato anche «la rimozione dell’istituto della promozione prima del pensionamento».

 

da Messaggero Veneto-GAazzetta di Mantova-Gazzetta di Modena-Mattino di Padova e altri kataweb