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«Per 28 posti ho convocato 1.500 precari»
Carlo Braga, preside dell’istituto tecnico Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna), ne sa qualcosa della «supplentite».
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All’inizio dell’anno scolastico gli mancavano 28 docenti di sostegno su 36: Carlo Braga, preside dell’istituto tecnico Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna), ne sa qualcosa della «supplentite».
Li ha trovati poi i suoi insegnanti?
«Certo, ma convocandone 1.500. Sa perché? Perché noi non possiamo scegliere, dobbiamo solo convocare in base al punteggio in graduatoria, che dipende dal voto di laurea e dall’anzianità di servizio. E quando chiamiamo, arriva di tutto: persone che fanno altri lavori, gente che non vuole spostarsi, insegnanti che dicono di sì e poi si mettono in malattia, persone che non hanno mai insegnato e che per puro caso si trovano inseriti in classi di adolescenti a far lezione...».
Come si procede?
«Non possiamo scegliere, dobbiamo solo andare avanti e scorrere la graduatoria fino a trovare i docenti disposti a occupare quel posto».
Un lavoro massacrante?
«Esatto. Per noi e per le segreteria, oberata di procedure amministrative. Perché per 28 cattedre vacanti potresti arrivare anche a fare il doppio dei contratti. E soprattutto c’è una difficoltà di valutazione della didattica: i singoli non sono soggetti a valutazione. L’insegnamento è l’unico lavoro dove prima vieni assunto e poi dimostri quello che sai fare».