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Prof. “stressati” a scuola, che fare?…

Capita sempre più spesso leggere sui giornali di prof. “scoppiati” o meglio” bruciati “ (sindrome da burnout) e di prof “ stressati”, messi tutti indistintamente sullo stesso piano

09/12/2010
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ScuolaOggi

Pippo Frisone

Capita sempre più spesso leggere sui giornali di prof. “scoppiati” o meglio” bruciati “ (sindrome da burnout) e di prof “ stressati”, messi tutti indistintamente sullo stesso piano.
Distinguerli non è facile perchè di solito le cause e i sintomi sono gli stessi e strettamente legati tra di loro.
Non a caso il burnout è considerato l’esito patologico di un processo “stressogeno” che colpisce soprattutto le persone che esercitano le cosiddette professioni intellettuali e tra queste, gli insegnanti in modo particolare.
Ma che cos’è lo stress? Ed in particolare lo stress-lavoro correlato?
Per affrontare tale argomento, come eliminare o ridurre i rischi, con quali criteri, metodi e strumenti prevenirlo, la FLC-CGIL di Milano ha organizzato presso la Camera del Lavoro un interessante seminario che si è svolto Giovedi 2 dicembre, alla presenza di numerosi Dirigenti Scolastici, sindacalisti, RLS e validi esperti del settore.
“Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica,psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”.
“Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute”
“Lo stress lavoro-correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione ecc..” ( art.3 Accordo Interconfederale - All.1 al dlgs n.13559 del 10.12.09)
Un lavoratore su quattro in Italia è a rischio stress (27%). Metà delle giornate di lavoro perse in un anno è da imputare allo stress da lavoro ( dati INAIL ) con costi sociali ed economici rilevanti!
Nel comparto scuola tale rischio ha un potenziale molto alto che interessa il 70% degli insegnanti. Gli insegnanti, secondo uno studio recente, sono colpiti due volte in più degli impiegati, due volte e mezzo in più rispetto al personale sanitario e 3 volte in più rispetto agli altri operatori. Lo stress lavoro- correlato è dunque oggetto di preoccupazione sia per i datori di lavoro, alias Dirigenti Scolastici, sia per i lavoratori-insegnanti.
E’ dunque una dimensione nuova che va affrontata con la prevenzione, con misure di gestione e comunicazione, coinvolgendo i lavoratori e le loro rappresentanze( RLS) per migliorarne la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Era questo il senso dell’Accordo Europeo dell’8.10.04, recepito dall’Accordo Interconfederale del 9.6.08 , implementato successivamente dal Dlgs.n. 81/08 modificato e integrato dal Dlgs.106/09 . Con l’art.28 comma 1 del Dlgs.81/08 è diventato obbligatorio per i datori di lavoro pubblici e privati e quindi anche per i Dirigenti Scolastici la valutazione di questo specifico rischio di stress- lavoro-correlato.
Un motivo in più per riflettere, da non relegare nelle retrovie degli impegni da realizzare solo sulla carta come è già avvenuto con le norme sulla sicurezza, in larga parte svuotate e depotenziate da chi ci governa.
“Migliorare il clima” dove si lavora è interesse di tutti e questo vale soprattutto per la scuola perché a beneficiarne non saranno soltanto i dirigenti, gli insegnanti, gli amministrativi e gli ausiliari ma, in ultima istanza, saranno soprattutto gli studenti