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Profumo: Il concorso per docenti a metà 2012 e poi ogni due anni

L’annuncio è stato fatto durante la trasmissione de La7 "Otto e mezzo": servirà a dare equilibrio tra esperienze e aspettative per i giovani, che non possiamo sempre tenere indietro. E sugli aumenti degli stipendi dei prof dice: si potrà parlarne nel momento in cui ci sarà una ripresa, serve la serenità di capire qual è la situazione

21/12/2011
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La Tecnica della Scuola

Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, fa sul serio: dopo aver a sorpresa annunciato la volontà di organizzare, dopo 13 anni, un maxi concorso per docenti ha detto anche che le prove si svolgeranno nella seconda metà del 2012. Profumo ha rivelato l’intenzione durante la trasmissione de La7 ‘Otto e mezzo’ del 20 dicembre.

Davanti alla presentatrice Lilli Gruber e agli altri ospiti, il Ministro ha colto l’occasione per correggere il “tiro” sui numeri sui potenziali interessati alla selezione dichiarati poche ore prima (aveva parlato di ben 300mila docenti): Profumo ha specificato che oggi ci sono circa 200mila persone in graduatoria, a cui aggiungere altri 20mila giovani, che sono nelle condizioni di affrontare il concorso. Sottolineando poi che, a fronte di un'età media degli insegnati di 47 anni, "la scuola italiana ha bisogno di un'iniezione di giovani. Dobbiamo trovare un equilibrio tra esperienze e aspettative delle persone e le opportunità per i giovani, che non possiamo sempre tenere indietro. Un'ipotesi potrebbe essere la ripartizione proporzionale tra posti recuperati con le graduatorie e posti che potrebbero essere messi in concorso".

Il responsabile del Miur ha aggiunto che "c'è bisogno di creatività e gioventù ma anche di esperienza". Facendo intendere di volere tenere sempre aperta la porta ai precari. Non a caso, Profumo ha ricordato che "la legge attuale prevede che il 50% posti siano assegnati sulla base di graduatorie e il 50% attraverso un concorso pubblico".

Il Ministro ha anche fatto una scaletta del programma in via di attuazione:"la prima cosa sarà individuare i posti disponibili", anche a fronte dei pensionamenti di quest'anno e di quelli a venire. A tal proposito "abbiamo fatto una stima sulla base dei pensionamenti pre manovra, che adesso stiamo aggiornando".
Quella di Profumo non vuole essere un’idea estemporanea. Anzi. L’applicazione della legge in vigore, sulla suddivisione del contingente da immettere in ruolo, riguarderebbe  anche la cadenza delle selezioni pubbliche. "Vorrei che i concorsi fossero periodici – ha ammesso il ministro - magari ogni due anni". Confermando che ne parlerà anche ai sindacati giovedì prossimo nell’incontro fissato al Miur.

Alla domanda se il tipo di concorso dovesse essere di carattere nazionale o regionale (questa seconda ipotesi è stata sposata dal presidente dell’Anp Giorgio Rembado), Profumo ha detto che "è un problema di secondo livello. Stiamo cercando di valutare la domanda: su questa base concorsi in tempi brevi, nel miglior modo possibile e in assoluta trasparenza. Il Paese ha bisogno di rimettere in moto un meccanismo di regolarità, il meccanismo di un Paese normale".

Durante la trasmissione si è parlato anche dei compensi mensili davvero “magri” che percepisce il corpo insegnante della scuola italiana. Il ministro dell’Istruzione ha messo però subito le mani avanti: "Difficile ora parlare di aumentare gli stipendi degli insegnanti si potrà farlo nel momento in cui ci sarà una ripresa. Ci vuole la serenità di capire qual è la situazione: è difficile oggi parlare di aumento di stipendi degli insegnati – ha aggiunto il ministro - : penso che ora si debba lavorare sull'autotistima, crearsi una reputazione, nel momento in cui ci sarà una ripresa, potremmo parlare anche di un aumento degli stipendi". Una risposta da contenuti che piaceranno poco ai docenti, ma sicuramente sincera. Oltre che ovvia, alla luce della situazione economica in cui versa il Paese come tutta l’economia internazionale.