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Pubblico impiego: scontro tra i sindacati e il ministro

Stipendi cresciuti o soldi alle missioni militari? Pubblico impiego: scontro tra i sindacati e il ministro ...

12/06/2004
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Stipendi cresciuti o soldi alle missioni militari?
Pubblico impiego: scontro tra i sindacati e il ministro


ROMA. E' scontro sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego tra il ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, e i sindacalisti che accusano il governo di manipolare i conti e di annunciare l'apertura di un nuovo confronto prima dell'estate per ragioni elettorali. Accuse respinte con forza da Mazzella che ha invitato Cgil, Cisl e Uil a dimostrare l'esattezza dei propri calcoli al tavolo e ha avvertito che non ci saranno elargizioni "a pioggia" sulla produttività. "Se per i sindacati nei conti sono state incluse voci che non dovrebbero rientrarvi" ha detto Mazzella, "lo dimostrino al tavolo". Per il rinnovo del biennio economico 2004-2005, i sindacati chiedono un aumento dell'8% (che comprende anche la differenza tra inflazione reale e programmata nel 2002-2003) contro il 3,6% previsto dal governo. L'Esecutivo insiste nel sottolineare che le retribuzioni di fatto sono cresciute nel periodo 1999-2003 del 17% a fronte di un'inflazione effettiva del 12%. Ma - per i sindacati - in questi calcoli sono incluse anche voci che non dovrebbero rientrare nella spesa per gli aumenti contrattuali. Per il segretario generale della Fps-Cisl, Rino Tarelli, "si includono i costi per la riforma della scuola, gli aumenti dei dipendenti non contrattualizzati o per mantenere le missioni militari all'estero".