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“Ragazzi, amate la scuola pubblica” ma lo spot è girato in una privata

24/10/2012
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la Repubblica

Di Tiziana De Giorgio

Milano.
Un minuto di immagini e musica per dire ai ragazzi di amare la scuola statale, con tutte le sue difficoltà. Un video diffuso dal ministero dell’Istruzione che vorrebbe raccontare la scuola di tutti i giorni, con la voce di Roberto Vecchioni come sottofondo. Compaiono aule grandi e luminose con poco più di quindici studenti a fare lezione, file di banchi disposti su gradinate in stile universitario. E poi tablet estratti dagli zaini come se fossero quaderni, lavagne interattive, campi di pallacanestro immersi nel verde. Peccato che il video sia stato girato in una privata e nemmeno italiana: è la Deutsche Schule Mailand, la scuola tedesca di Milano, dove ognuno dei mille iscritti, dalle materne alle superiori, paga una retta di più di 5.400 euro per poter frequentare l’istituto. E sul web esplode la rabbia: una scelta «ipocrita», «scandalosa », «quantomeno inopportuna », fra le tante proteste pubblicate su YouTube. Con gli studenti a postare su Facebook le foto delle proprie classi sovraffollate e i cinguettii dei professori sulla mancanza di risorse base come la carta igienica. «Uno spot da Mulino bianco — è rimbalzato su Twitter — forse una scuola pubblica non l’hanno mai vista».
Il ministero minimizza: «Abbiamo visto il prodotto finito e ci è piaciuto — fanno sapere da viale Trastevere — abbiamo affidato il tutto a un curatore esterno che ha scelto la scuola. In ogni caso, sono polemiche prive di fondamento: la scuola statale comprende la scuola pubblica e la privata parificata. Quella tedesca rientra nella scuola italiana». Una polemica «strumentale», secondo Roberto Vecchioni, verso il quale il web non ha risparmiato critiche. «Gli insegnanti sono giustamente arrabbiati — ha detto — ma ci sono motivi molto più seri per protestare. Questo video dice solo che la scuola va comunque amata e cambiata tutti insieme ». E aggiunge: «La rabbia deve essere indirizzata piuttosto al ministro e alle leggi che sta facendo». Fra i commenti su Twitter, anche quello di un giovane che frequenta la scuola tedesca: «La nostra è una scuola privata, ma di sicuro non abbiamo venti iPad nelle aule di fisica, come si vede nel video». E dalla Deutsche Schule Mailand fanno sapere: «Abbiamo messo a disposizione a titolo gratuito solo i locali e il cortile. Il resto l’ha portato la produzione come da set: vale per i tablet ma anche per gli studenti». A motivare la scelta, l’autore della clip, il giornalista Riccardo Luna: «Porta a scuola i tuoi sogni non è uno spot sulla scuola italiana: è un video sullo studio, sull’importanza dello studio. Non volevamo dare l’immagine di un istituto particolare, ma di uno qualunque. La clip invita chi la guarda a portare a scuola i propri sogni. E quella che si vede nelle immagini è una scuola da sognare».


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