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"Ragazzi meno schiavi del computer Google non basta, servono gli appunti "

Il pedagogo Benedetto Vertecchi sull´uso dell´informatica

24/01/2011
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la Repubblica

Paola Coppola

«L´apprendimento sistematico ha un ruolo nell´incrementare la comprensione, aiuta l´allargamento delle esperienze cognitive e rende i ragazzi più autonomi dai mezzi informatici». Per il pedagogo Benedetto Vertecchi bisogna tornare a esercitare la memoria e ridurre l´uso pervasivo della tecnologia.
A che serve memorizzare tabelline e poesie, esercitarsi nel dettato nell´era delle nuove tecnologie?
«Le didattiche degli anni ´60 hanno sostenuto l´idea di conoscenza come risultato della creatività mentale degli allievi, abbattendo i simboli della didattica precedente, per esempio prendere appunti e imparare a memoria. Ma dopo aver liberato gli studenti dalle frasi ripetitive, oggi si assiste a una povertà di apprendimento dovuta al difetto degli strumenti capaci di organizzarlo. Tornare all´apprendimento sistematico è una via per recuperarli».
In che sarebbe diverso oggi rispetto al passato?
«Occorre ragionare a partire dalle potenzialità delle nuove tecnologie, scegliere su quali testi impegnarsi nella prospettiva che diventino parte di un patrimonio stabile. Un sonetto di Petrarca si può imparare a memoria non per effetto meccanico ma per effetto della conoscenza del testo. La memorizzazione delle tabelline può passare attraverso il recupero della capacità di approssimare funzionalmente un risultato. Va bene cercare su Google informazioni ma con un quadro di riferimento. Così si incrementa la comprensione».