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RaiNews24: Pensioni, Cgil: il governo porti nuova proposta che impegni tutta la maggioranza

E' la posizione della Cgil, espressa nel documento del direttivo, che si è riunito oggi pomeriggio per circa 4 ore.

27/06/2007
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Non solo pensioni. Il governo ha deciso di convocare tutte le parti sociali, e non solo i sindacati, per avviare il tavolo su equità e sviluppo. L'appuntamento è per domani alle 9.15 a Palazzo Chigi. Secondo quanto si apprende da fonti dell'esecutivo, il Consiglio dei ministri convocato per le 10 potrebbe quindi avere un piccolo slittamento.

Dopo la rottura della scorsa notte sulle pensioni e il superamento dello scalone, il governo "presenti una nuova proposta che impegni tutta la maggioranza sui temi ancora in discussione e che permetta una conclusione positiva di tutta la trattativa". E' la posizione della Cgil, espressa nel documento del direttivo, che si è riunito oggi pomeriggio per circa 4 ore.

"La Cgil - si legge nel documento - conferma l'importanza ed il valore della proposta fondata sul principio dell'incentivazione alla permanenza al lavoro che recupera flessibilità nell'uscita per pensionamento e valorizzazione della libertà di scelta del lavoratore", ma "respinge fortemente" la proposta presentata ieri dal governo che prevede, al posto dello scalone "l'innalzamento progressivo dai 58 anni ai 62 con cadenza di 18 mesi per tutti i lavoratori e di 24 mesi per gli operai".

Nel confronto "difficile" in corso con il governo, la Cgil "conferma la rilevanza dei temi in discussione per lavoratori e pensionati e l'importanza che si giunga ad una risposta positiva da parte del governo prima della definizione del Dpef".

Il sindacato ribadisce la "priorità di dare risposta alle condizioni dei pensionati che da tempo vedono i loro trattamenti perdere continuamente potere d'acquisto; ai giovani, privi di tutele e stretti nella morsa del lavoro precario che pregiudica anche il loro futuro previdenziale; alla necessità di definizione di nuovi e più efficaci ammortizzatori sociali. Così come riteniamo non più differibile convenire ad una nuova e diversa regolamentazione del lavoro a tempo determinato il cui uso spregiudicato e senza regole da parte delle imprese produce ulteriore precarietà. C'è poi l'esigenza di definire misure capaci di consolidare e rendere strutturale la crescita economica registrata negli ultimi tempi. Qui sta l'importanza del confronto".

Ma il confronto è "reso ancora più difficile dal suo carattere frammentato e, soprattutto, dalla difficoltà del governo di presentare alle parti sociali una proposta capace di impegnare l'intera maggioranza di governo".