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Rassegna it: Doppio attacco a scuola e università

Brunetta contro l'Onda: "sono guerriglieri e vanno trattati come tali". Gelmini annuncia un tetto del 30% per gli stranieri nelle classi, quest'anno 18mila tagli. Cgil e opposizione: irresponsabili e dannosi. E la mobilitazione degli studenti continua

19/03/2009
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Rassegna.it

Gli studenti dell’Onda “sono guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri”, il governo sta pensando di introdurre il tetto del 30% per gli alunni stranieri nelle classi. E’ un duro attacco al mondo della scuola, quello che hanno riservato oggi in conferenza stampa il titolare della Funzione pubblica, Renato Brunetta, e dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Mentre il primo parlava in questi termini del movimento studentesco, dopo gli scontri di ieri con la polizia alla Sapienza di Roma, la seconda ha illustrato le idee della maggioranza per il prossimo futuro.
Brunetta ha iniziato negando il dissenso interno al mondo dell’istruzione: “Non vedo molta protesta – ha dichiarato -, vedo ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte dell’associazione dell’Onda”. Il movimento non esiste nelle rappresentanze degli studenti, a suo giudizio, “io sono un democratico e credo molto più nel voto che nelle azioni di guerriglia”. Gelmini si è soffermata sul tetto anti-stranieri: non è possibile partire dal prossimo anno scolastico, l’obiettivo è definirlo entro settembre 2010. E’ poi tornata sul tema dei precari: quest’anno 18mila supplenti non saranno riconfermati, “si tratta di un dato pesante, ma non così pesante come i 42mila previsti dalla Finanziaria”. Tra le misure allo studio per favorire le supplenze annuali, c’è l’ipotesi di concedere 2 mesi di priorità in graduatoria, erogare un’indennità di disoccupazione specifica e favorire la mobilità con la possibilità di richiesta in più scuole. Nelle università, invece, i precari sono circa 10mila e l’anno prossimo i corsi verranno ridotti del 20%.
Fp Cgil, frasi irresponsabili e dannose
"Le parole del ministro Brunetta sugli studenti dell'Onda sono fuori da ogni logica di buon senso, e rischiano soltanto di aggravare le tensioni vissute dal mondo della formazione”. E' il commento del segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda. “Solidarizziamo – afferma il dirigente sindacale – con gli studenti picchiati ieri, e deprechiamo le dichiarazioni del ministro che, definendo ‘guerriglieri’ degli studenti che esprimono il loro pacifico dissenso, nega le regole più elementari della democrazia". Chi occupa un ruolo di rilievo, ha proseguito, non deve cercare il clamore mediatic, ma "dovrebbe saper ascoltare, soprattutto i giovani e gli studenti, che rappresentano il futuro di questo paese". Al contrario, ha concluso, "quanto sostenuto da Brunetta è irresponsabile e dannoso”.
L’opposizione contro i ministri
Un doppio attacco che arriva il giorno dopo lo sciopero della conoscenza, proclamato dalla Flc Cgil, e che ha causato anche le reazioni dalle forze politiche. Il responsabile dell'Educazione nel Pd, Giuseppe Fioroni, si è rivolto direttamente a Gelmini: “Chieda scusa per Brunetta – ha detto –, il ministro sa bene che gli studenti rappresentano il futuro di questo Paese e che ascoltarli e dare risposte anche quando protestano, senza mai giustificare le violenze, è un dovere”. Duro commento del segretario del Prc, Paolo Ferrero: “Che il ministro sia un provocatore non mi stupisce, ma che ora vesta anche i panni del manganellatore la dice lunga sull’idea di democrazia, libertà e rispetto del dissenso”. In particolare, Ferrero paragona Brunetta a Mario Scelba (ministro degli Interni dal 1947 al 1955) dato che il governo, dice, “sta attentando al diritto di manifestare così come attenta al diritto di sciopero, in puro stile anni Cinquanta, e usa la polizia a puro scopo repressivo”. Secca replica del Pd anche sul nodo dei precari: “Gelmini dovrebbe avere più rispetto – secondo Antonio Rusconi, capogruppo al Senato in commissione Istruzione – perché hanno garantito in questi anni la continuità scolastica”.
Studenti, Brunetta si dimetta, non abbiamo paura
E gli studenti? I soggetti direttamente coinvolti respingono l’etichetta di “guerriglieri”. L’Unione degli Studenti chiede le scuse e le dimissioni di Brunetta: “E’ una dichiarazione degna dei peggiori regimi sudamericani – osserva -, dove gli studenti sono equiparati a terroristi”. L’Onda è un movimento pacifico, sostiene la Rete degli studenti medi, “sono il governo e la polizia che stanno cercando di creare uno stato di guerriglia”. L’Unione degli universitari afferma che il ministro “ha usato frasi inammissibili oltre che false: definire gli studenti come guerriglieri non è affatto simbolo di libertà di espressione, anzi”. I manifestanti non sono criminali, lo ribadisce il coordinamento dei collettivi de La Sapienza, che spiega: “Siamo studenti pacifici, ma siamo preoccupati perché queste dichiarazioni non sono fini a sé stesse, ma si inseriscono nel quadro di una svolta autoritaria”. L’importante, secondo le organizzazioni, è non lasciarsi intimidire: “non abbiamo paura”, si legge in tutti i comunicati, la mobilitazione proseguirà. Prossimo appuntamento sabato 28 marzo, manifestazione dell’Onda a Roma in occasione del G14 sulla crisi economica.