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Rassegna it: SAPIENZA: PANINI (FLC), CONDANNA EPISODIO NON BASTA

Il rischio reale è che si affermi un clima di violenza e di intolleranza

28/05/2008
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Rassegna.it

“L'aggressione di un gruppo di fascisti a giovani di sinistra che attaccavano manifesti all'Università di Roma La Sapienza riporta al clima di odio e di prevaricazione che, purtroppo, abbiamo già conosciuto nel passato ad opera di gruppi squadristici organizzati”. Ad affermarlo è il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini, commentando i fatti avvenuti ieri in via De Lollis. L'episodio, ricorda Panini, “si colloca a due giorni di distanza dall'aggressione ad extra-comunitari, sempre a Roma. Il rischio reale è che si affermi un clima di violenza e di intolleranza che cresce proprio a valle di una campagna elettorale tutta incentrata sui temi della sicurezza e della legalità e nel momento in cui le prime iniziative del nuovo governo irrigidiscono le politiche dell'immigrazione, introducendo il reato di immigrazione clandestina. È come se l'enfatizzazione delle paure dei cittadini, la loro evocazione reiterata, e la legittimazione popolare di forze politiche dal passato non limpidamente rinnegato, stessero resuscitando reazioni che non appartengono alla migliore tradizione ed alla cultura del nostro Paese, ma che ne hanno macchiato l'esperienza collettiva”. Aggiuge poi il leader Flc: “E' un momento delicato: oltre alla condanna generica della violenza, cui tutti sono sempre pronti perché dovuta e non considerata impegnativa, serve un'iniziativa politica di contrasto, che restituisca i giusti giudizi storici di condanna del fascismo e di valorizzazione dell'antifascismo, fondamento della Costituzione e della Repubblica. Se la campagna elettorale ed i programmi dei partiti avessero avuto al centro più cultura, più scuola, università e ricerca si sarebbero poste le premesse per costruire le condizioni di un dialogo consapevole”. Conclude la nota: “È urgente che il nuovo Governo esca dal silenzio e renda note le sue priorità sui settori della conoscenza: non servono minacce e manette per sconfiggere l'illegalità diffusa, serve più istruzione, servono più opportunità, serve più giustizia sociale in questo Paese profondamente diviso ed ingiusto”.