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Repubblica-Carlo "boccia" la scuola e il ministro lo attacca

IL CASO Londra: una frase del principe a una segretaria scatena la bagarre Carlo "boccia" la scuola e il ministro lo attacca il principe Tutti credono di poter diventare capi di stato E' un...

19/11/2004
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la Repubblica

IL CASO
Londra: una frase del principe a una segretaria scatena la bagarre
Carlo "boccia" la scuola e il ministro lo attacca

il principe Tutti credono di poter diventare capi di stato E' un'utopia diffusa dalla scuola
il ministro Altezza, non tutti nascono re ma tutti possiamo aspirare al meglio
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - La servitù resti al suo posto e non si monti la testa, sognando di salire al piano di sopra. Le sue parole non erano esattamente queste, ma è il senso con cui le hanno interpretate i media inglesi, scatenando un altro pandemonio di polemiche intorno al principe Carlo d'Inghilterra. Un falò su cui ha versato benzina il ministro dell'Istruzione, Charles Clarke, consigliando all'erede al trono di riflettere prima di dire cose simili: "Non tutti, Altezza, possono nascere re". Dai tempi di Cromwell, è la prima volta che un ministro critica apertamente un erede al trono. Risultato: prime pagine su tutti i giornali, lunghi servizi in tivù, e della faccenda si è dovuto occupare perfino Blair. La prima domanda alla sua conferenza stampa congiunta con Chirac, ieri, è stata su chi avesse ragione secondo lui, il principe o il ministro del suo governo? "Se leggeste qualcuna delle mie lettere private, chissà che titoloni ci fareste sopra", ha minimizzato il primo ministro. Ma la tempesta non è passata.
Da un messaggio privato, in effetti, nasce l'ennesimo incidente in cui è incappato Carlo. Una ex-segretaria del suo staff, Elaine Day, gli ha fatto causa sostenendo di essere stata costretta a dimettersi per le angherie e discriminazioni subite. In tribunale, la donna ha prodotto copia di un promemoria in cui il principe, seccato per la sua richiesta di venire promossa a un più alto incarico, così ragionava: "Cosa c'è che non va nella testa della gente? Tutti credono di poter diventare pop star o capi di stato, senza lo sforzo necessario o le appropriate capacità. E' un'utopia diffusa dalla scuola, che non prepara i giovani alla possibilità del fallimento. Sarebbe meglio incoraggiarli a non pensare di poter sempre salire al di sopra del proprio livello".
Il ministro dell'Istruzione Clarke lo ha preso come un manifesto classista: "Non voglio mettermi nei guai con il principe Carlo", ha dichiarato, "tuttavia credo che egli sia un uomo vecchio stile e fuori dal tempo. Non possiamo mica tutti nascere re, ma possiamo essere tutti nella condizione di aspirare al meglio. Ecco la cultura che la scuola dovrebbe incoraggiare". Sicchè, da tipica commedia inglese "upstairs, downstairs", con padroni e servitori a dirsele a vicenda, il tutto si è trasformato in un caso nazionale e politico. Carlo, bisogna dire, rimane imperturbabile. "Una decina d'anni fa", ha commentato ieri sera il principe, "mi prendevano in giro perché sostenevo un'altra idea vecchio stile, cioè che turismo e architettura devono essere rispettosi dell'ambiente. Ma oggi quelle idee vecchio stile sono accettate da tutti". L'erede al trono sembra convinto di potersi prendere una rivincita anche sulle aspirazioni sociali più o meno legittime dei plebei, prima o poi. Tanto, ad aspettare, ci è abituato.


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