Repubblica: Caro-libri, guerra di cifre sugli aumenti

MARIO REGGIO

ROMA - Il nuovo anno scolastico è alle porte e le famiglie dovranno sborsare fino al 40 per cento in più per comprare i libri di testo per le scuole medie e superiori. La denuncia arriva dal Movimento Difesa del Cittadino che ha concluso un´indagine in quattro città italiane: Milano, Bologna, Roma e Palermo. Intanto ieri, in otto città, è scattato il blitz della Guardia di Finanza, su ordine dell´Autorità garante della concorrenza e del mercato, con l´obiettivo di verificare il rispetto degli accordi tra il ministero della Pubblica Istruzione e l´Associazione Italiana Editori. Il commento del ministro Gelmini è lapidario: «Aspettiamo i dati dell´inchiesta avviata dall´Antitrust». Gli editori replicano: «Basta con le solite polemiche sul caro-libri, gli aumenti del 2008, come del resto quelli degli anni scorsi, sono notevolmente sotto il tetto d´inflazione rilevato dall´Istat. L´indice di variazione media si attesta su un più 0.73 per cento, cinque volte inferiore al 4.1 del tasso d´inflazione di luglio».
I parametri base sono comunque quelli fissati dal decreto firmato dall´ex ministro Fioroni il 25 febbraio 2008. Nel decreto sono fissati i tetti massimi di spesa per le cinque classi delle scuole superiori. Unica deroga per gli indirizzi sperimentali degli istituti. Ma non oltre il 10 per cento, e la scelta deve essere motivata dal Collegio docenti e approvata dal Consiglio d´Istituto. Il 3 maggio del 2008 l´Associazione Italiana Editori presenta una proposta: nuove edizioni multimediali e libri di testo a prezzo ridotto: meno carta e minor spesa. Poi una banca dati gratuita a disposizione degli insegnanti per confrontare le diverse offerte delle case editrici. E, per finire, la possibilità di noleggiare i libri ed il comodato d´uso. L´Antitrust accoglie la proposta ma la rende vincolante. E da ieri i controlli della Guardia di Finanza.