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Repubblica-Contratti pubblici, sì del governo ma gli aumenti possono slittare

Scuola, statali, aziende: in media 100 euro in più. I sindacati confermano lo sciopero Contratti pubblici, sì del governo ma gli aumenti possono slittare Berlusconi: il Tfr non cambier...

19/11/2005
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la Repubblica

Scuola, statali, aziende: in media 100 euro in più. I sindacati confermano lo sciopero
Contratti pubblici, sì del governo ma gli aumenti possono slittare
Berlusconi: il Tfr non cambierà, solo qualche aggiunta
ROBERTO MANIA


ROMA - Con un ritardo di circa due mesi è arrivato ieri il via libera del Consiglio dei ministri ai rinnovi contrattuali, relativi al biennio 2004-2005, per la scuola, gli statali e le aziende autonome (vigili del fuoco e monopoli). Ma per vedere gli aumenti in busta paga (in media circa 100 euro) il milione e mezzo di lavoratori interessati dovrà aspettare quasi certamente il prossimo anno, nonostante l'ottimismo del ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini ("spero entro quest'anno o la prima settimana di gennaio"). I contratti, infatti, devono ancora superare l'esame delle Corte dei conti, che ha a disposizione quindici giorni per la registrazione ma che può anche sollevare obiezioni, così da dilatare ulteriormente i tempi. Pur apprezzando il passo avanti del governo i sindacati hanno confermato che lo sciopero generale del 25 novembre nel pubblico impiego sarà di otto ore. Solo nella scuola l'astensione si limiterà ad un'ora.
Senza contratto resta un altro milione e mezzo di lavoratori pubblici, tra i dipendenti della sanità, delle agenzie fiscali, degli enti locali e di quelli pubblici economici. Per gli ultimi due comparti il governo non ha ancora inviato all'Aran (l'agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) le relative direttive; per le gli altri due le trattative sono in una situazione di stallo. La scelta del governo di rinnovare solo metà dei contratti scaduti non è casuale e va letta insieme ai vincoli per la correzione del deficit imposti da Bruxelles. L'impatto complessivo dei rinnovi contrattuali è di circa 3,5 miliardi con un effetto sul rapporto deficit-Pil dello 0,26 per cento. Per il 2005, quindi, sarà la metà (0,1 per cento) mentre il resto si scaricherà nel 2006, anno "appesantito" anche dai prossimi rinnovi visto che i contratti di cui si discute scadranno già a dicembre. In sostanza anche gli slittamenti contrattuali serviranno a raggiungere l'obiettivo del deficit al 4,3 per cento alla fine del 2005.
Un'altra partita rinviata ai tempi supplementari è quella della riforma del Tfr. Ieri è tornato a parlarne il premier, Silvio Berlusconi, assicurandone l'approvazione per la prossima settimana, sostanzialmente nella versione presentata dal ministro del Welfare, Roberto Maroni. "Non vedo difficoltà - ha detto - magari ci sarà qualche aggiunta ma non credo modifiche". Il nodo resta quella della cosiddetta "portabilità" del contributo del datore di lavoro dai fondi contrattuali a quelli assicurativi. Tra le ipotesi di compromesso quella di consentirla solo dopo due anni dall'approvazione della riforma.


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