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Repubblica-Corsa agli aiuti di Stato sulla ricerca

Corsa agli aiuti di Stato sulla ricerca Torta da 300 milioni di euro. L'Istat: gli investimenti sono crollati il cinque per mille Sarà creato un elenco con un numero rist...

08/10/2005
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la Repubblica

Corsa agli aiuti di Stato sulla ricerca
Torta da 300 milioni di euro. L'Istat: gli investimenti sono crollati
il cinque per mille
Sarà creato un elenco con un numero ristretto di soggetti "doc" che saranno premiati
Migliaia di associazioni, università e centri di ricerca pronti a beneficiare delle nuove norme
In pole position 15 pubblici e 16 privati già riconosciuti dal ministero della Salute
A decidere i criteri della ripartizione dei fondi ci penserà la Sogei, società informatica del Tesoro
LUISA GRION


ROMA - Sarà una corsa spietata. Istituti di ricerca, associazioni del volontariato e amministrazioni comunali: tutti in gara per entrare nella grande lista dei "partecipanti" al 5 per mille.
La Finanziaria 2006 contiene una novità assoluta: una piccola parte del gettito fiscale (il cinque per mille, appunto) sarà destinata a sostenere il volontariato; a finanziare la ricerca scientifica, sanitaria e delle Università oppure ad appoggiare attività sociali svolte dal comune di residenza. Il provvedimento sembra fatto apposta per intervenire su una emergenza nota da tempo, ma ora certificata anche dall'Istat: l'Italia dedica alla scienza risorse marginali. Nel 2003 vi era stata addirittura un crollo dell'1,7 per cento degli investimenti in termini reali sull'anno precedente (anche se per il 2005 le previsioni sembrano più ottimistiche). Ora appunto il governo vara il 5 per mille.
Come funzionerà il meccanismo? Il sistema - fortemente voluto da Tremonti - ricorda quello dell'8 per mille. Ma se è vero che a decidere la destinazione sarà sempre il contribuente, le regole cambiano. L'8 per mille, infatti, è volto a finanziare opere assistenziali o dello Stato o della Chiesa (e in alternativa di altre cinque confessioni). Il contribuente, dunque, deve scegliere "solo" fra 7 opzioni. Nel caso del 5 per mille tutto sarà più complicato. Quante sarebbero le opzioni da vagliare? Teoricamente una miriade: le associazioni del volontariato, considerando solo quelle aderenti al Terzo settore, già sono più di cento. Università e centri di ricerca viaggiano a cifre poco inferiori. Progetti delle amministrazioni locali a parte è chiaro che ci dovrà essere una feroce selezione all'origine. Al Tesoro spiegano che si farà un elenco doc. O meglio: stabiliti i criteri di selezione (compito che secondo quanto scritto in Finanziaria spetterà ai ministeri dell'Istruzione e della Sanità) la Presidenza del Consiglio istituirà una sorta di "bando" via Internet. Le associazioni e i centri ricerca interessati chiederanno l'ammissione alla "lista" (che non potrà ovviamente essere troppo lunga) e aspetteranno l'esito dell'"esame". Per quanto riguarda la ricerca, spiegano alla Sanità, una buona base di partenza per la selezione dovrebbe essere l'elenco dei 31 centri di ricerca (15 pubblici, 16 privati) che hanno già ottenuto il riconoscimento scientifico. A decidere i criteri della ripartizione dei fondi ci penserà poi la Sogei, la società informatica del Tesoro.
I due sistemi si differenziano però anche per i fondi garantiti. Nell'8 per mille che il contribuente barri o no una delle sette caselle la quota raccolta viene comunque calcolata sull'intera Irpef versata dagli italiani, ripartita poi in base alle opzioni espresse. Il gettito dunque è legato al totale delle entrate. Non è così per il 5 per mille: qui vale solo la casella barrata. Se i cittadini non segnalano nulla, volontariato e ricerca restano a bocca asciutta. Quindi le entrate, per il 2006, potrebbero teoricamente variare dai 660 milioni (il 5 per mille dei 131.911 milioni stimati quale gettito del 2005) ai 270 milioni di euro (calcolati tenendo conto del fatto che oggi solo il 41 per cento degli italiani si esprime sull'8 per mille).