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Repubblica: "Così danneggiano i più poveri la tv sarà sempre più baby sitter"

Milano, il preside del liceo classico Parini Carlo Arrigo Pedretti

14/09/2008
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la Repubblica

Chi ha i mezzi manderà i figli alle scuole private. Si va verso un Paese meno egualitario, meno civile
CATERINA PASOLINI

MILANO - «Si preferisce fare spese militari piuttosto che puntare sui ragazzi, su una scuola che funzioni. La crisi economica non è una giustificazione, qui è questione di scelte».
A parlare è il preside del liceo classico Parini di Milano, Carlo Arrigo Pedretti.
Contrario al programma Gelmini?
«Sono perplesso anche perché vorrei che a decidere di scuola fosse qualcuno che ci ha lavorato direttamente. Comunque non è questione di tagliare le ore, ma di avere un progetto complessivo. Sono trent´anni che in Italia andiamo avanti mettendo pezze, ci vuole una riforma organica della scuola. E io qui non vedo un´idea precisa e articolata su quale istruzione si voglia per il futuro».
Meno ore, quindi alunni più impreparati?
«Guardi, non è tanto questione di ore, il programma si può anche fare in meno tempo, ma non bisogno dimenticare che la scuola ha un ruolo sociale».
Non solo cultura?
«Ci lamentiamo tanto dei bambini che vivono davanti alla tv, ma se i genitori lavorano dove staranno i figli usciti in anticipo dagli asili, dalle scuole, se non verrà garantito il tempo pieno? Non avranno altra baby sitter della televisione, aggravando il divario sociale che già è forte».
Colpiti i poveri?
«Sì, perché chi ha i mezzi ma ha non tempo manderà i figli alle scuole private, spesso gestite da religiosi, che garantiscono attività nel pomeriggio, gli altri dovranno arrangiarsi. Così si va verso un paese dove si perde sempre più l´anima laica, egualitaria, di pari opportunità. Un paese meno civile».

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