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Repubblica: Dal Pd alla Cgil un coro di no "Ma la vera partita è sui tagli"

È solo fumo negli occhi ed un pessimo fumo: il ministro sbandiera il ritorno al grembiule e parla del 5 in condotta, mentre il baratro al quale ci stiamo avvicinando sono i 150 mila posti tagliati

28/08/2008
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la Repubblica

ROMA - «È solo fumo negli occhi ed un pessimo fumo: il ministro sbandiera il ritorno al grembiule e parla del 5 in condotta, mentre il baratro al quale ci stiamo avvicinando sono i 150 mila posti tagliati nella scuola e quindi meno scuola per tutti. In cento anni di storia italiana non è mai capitato». Parole chiare, un avviso del segretario della Cgil Enrico Panini al ministro Gelmini, in vista degli incontri con le parti sociali che inizierà ai primi di settembre. «Lei parla di percorso condiviso - conclude Panini - ma da condividere non c´è proprio nulla». Dal fronte politico, Maria Pia Garavaglia ministro ombra dell´istruzione del Pd, che ha partecipato con la Gelmini al Meeting di Rimini di Comunione a Liberazione lancia una dura accusa al governo: «Non può affrontare i problema della scuola a colpi di decreto che mortificano il Parlamento e passano senza la possibilità per l´opposizione di discuterli ed emendarli».
E c´è fermento anche nel mondo studentesco. L´Unione degli studenti annuncia un autunno caldo nelle scuole: «Diciamo no al ritorno del voto in condotta perché una scuola moderna ha bisogno del protagonismo degli studenti e non della repressione - spiega Valentina Giorda, portavoce dell´Uds - tra l´altro esistono già sanzioni pesanti per chi ha comportamenti violenti a scuola. Diciamo sì invece allo studio della Costituzione purché non sia strumentalizzata».
Sul voto in condotta interviene Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo alla Sapienza: «In una classe turbolenta potrebbe trasformarsi in un boomerang per i professori. Per gli adolescenti maschi, un po´ bulli, può diventare una sfida all´autorità».

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