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Repubblica-Darwin a scuola-pioggia di adesioni

Firma anche Rita Levi Montalcini contro la decisione di cancellare l'evoluzionismo dai programmi delle medie. Migliaia di partecipazioni su Repubblica.it Darwin a scuola, pioggia di adesioni E ...

24/04/2004
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la Repubblica

Firma anche Rita Levi Montalcini contro la decisione di cancellare l'evoluzionismo dai programmi delle medie. Migliaia di partecipazioni su Repubblica.it
Darwin a scuola, pioggia di adesioni
E il ministro risponde agli scienziati: teorie previste alle superiori

ELENA DUSI

ROMA - Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti risponde all'appello lanciato dagli scienziati attraverso le colonne di "Repubblica". La scomparsa di ogni accenno al Darwinismo dai programmi delle scuole medie ha suscitato costernazione vera e propria tra gli accademici. E a loro il ministro risponde che "la presenza e la discussione delle teorie dell'evoluzione" è prevista "nella formazione di tutti i ragazzi dai sei ai diciotto anni". Ma la risposta non è del tutto pertinente con l'appello: nessuno infatti ha lamentato il fatto che Darwin non venga insegnato alle scuole superiori. E' nella scuola dell'obbligo che la lacuna pesa, e molto. Perché, come sottolinea l'oncologo Umberto Veronesi nell'articolo pubblicato oggi sul Repubblica, "il darwinismo" è "un abito mentale" e come tale "è fondamentale" acquisirlo "il più precocemente possibile". Perché "a 13-14 anni i ragazzi stanno sviluppando, o già hanno sviluppato, un loro modo di pensare e di vivere".
La risposta di Letizia Moratti non convince, e si allarga il fronte delle adesioni all'appello. Anche Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986, ha sottoscritto il documento. Non solo biologi e medici come Aldo Fasòlo, Alberto Oliverio, Enrico Alleva hanno firmato il testo. Ma anche fisici come Tullio Regge, Luciano Maiani e Nicola Cabibbo. Migliaia di firme sono arrivate dai lettori del sito www.repubblica.it, che possono confrontare on line i vecchi programmi del 1979 con i nuovi appena emanati dal Ministero dell'istruzione grazie a un sito creato da Daniele Formenti dell'università di Pavia. Nella sola giornata di ieri hanno aderito all'appello via Internet circa cinquemila persone. Molti fra loro gli insegnanti e i membri della comunità scientifica, ma tutte le professioni sono ben rappresentate.
"Assurdo" e "incredibile" sono le parole più usate dagli scienziati. L'appello di Repubblica si affianca a iniziativa analoga lanciata alcuni giorni fa dal Museo di storia naturale di Milano, che sta girando capillarmente via mail tra insegnanti delle superiori e universitari. Il 25 marzo sette senatori dell'opposizione avevano rivolto al ministro Moratti un'interrogazione parlamentare. E il biologo dell'università di Pavia Carlo Alberto Redi ha scritto una lettera di denuncia alla rivista Nature, punto di riferimento per l'intera comunità scientifica mondiale. "Una battaglia di retroguardia". Definisce così, seccamente, la cancellazione dell'evoluzione dalla scuola dell'obbligo l'editore Raffaello Cortina. "I ragazzi faticheranno a comprendere l'origine comune della vita e avranno meno attenzione per l'ambiente che li circonda" lamenta Roberto Della Seta, presidente di Legambiente. "E' la seconda volta che riceviamo un ceffone da questo ministero - lamenta un amareggiato Gilberto Corbellini, docente di Storia della medicina alla Sapienza di Roma e determinato alfiere della causa pro-Darwin sul Sole 24 Ore - la prima volta con il licenziamento dello scienziato di fama mondiale Lucio Luzzatto dall'Istituto tumori di Genova. E il secondo con la cancellazione dell'evoluzione dalle scuole medie. La verità è che di ciò che pensa la comunità scientifica italiana al ministero non importa niente".