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Repubblica-Darwin day degli insegnanti "Salviamo l'evoluzionismo"

LA PROTESTA Domani in tutta Italia studi e dibattiti per correggere i programmi Moratti Darwin day degli insegnanti "Salviamo l'evoluzionismo" La commissione di esperti annunciata dal minis...

26/05/2004
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la Repubblica

LA PROTESTA
Domani in tutta Italia studi e dibattiti per correggere i programmi Moratti
Darwin day degli insegnanti "Salviamo l'evoluzionismo"

La commissione di esperti annunciata dal ministro non è stata ancora nominata
CLAUDIA DI GIORGIO

ROMA - L'insegnamento dell'evoluzione nella scuola italiana ha ancora bisogno di essere rivendicato e difeso. Infatti, a un mese di distanza dall'appello lanciato attraverso Repubblica da alcuni tra i più grandi scienziati italiani (e sottoscritto in pochi giorni da più di 50mila persone), e a dispetto delle rassicuranti dichiarazioni rilasciate subito dopo dal ministro non è cambiato un granché.
La commissione di esperti nominata dopo le proteste non si è riunita. Anzi: non è mai avvenuta neanche la nomina ufficiale dei quattro "saggi", cioè Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Roberto Colombo e Vittorio Sgaramella, tuttora all'esame degli uffici competenti.
Secondo gli oltre 2000 professori di scuole superiori e medie che fanno parte dell'Associazione nazionale italiana insegnanti di scienze naturali (Anisn), "non c'è da illudersi che le promesse correzioni di rotta abbiano davvero luogo". Difatti, come si legge nella lettera inviata a "Le Scienze" da Alessandra Magistrelli, del direttivo nazionale dell'associazione, "le nuove indicazioni nazionali per i programmi scolastici arrivate in questi giorni dal Miur ricalcano le precedenti. I pentimenti sono formali, e l'evoluzione non è tornata".
Per questa ragione l'Anisn ha promosso per domani il "Darwin Day", una giornata di incontri e dibattiti che molte scuole e atenei un po' in tutta Italia dedicheranno da un lato ad illustrare e approfondire l'importanza della teoria dell'evoluzione delle specie dal punto di vista scientifico e culturale, ma anche ad affermare chiaro e forte che la lotta per tutelarne la presenza nella scuola non è ancora vinta.
D'altronde, in Italia il rapporto tra Darwin e le istituzioni scolastiche non è dei più esemplari. "L'origine delle specie" risale al 1859 e Zanichelli ne pubblicò la prima edizione italiana appena cinque anni dopo. Ma perché l'evoluzionismo entrasse nei programmi si sono dovuti aspettare oltre 120 anni, fino alla riforma del 1978. E nemmeno tre decenni dopo, ecco che la teoria fondante di tutta la biologia moderna rischia di uscire di nuovo dalla scuola. "Toglierla dopo nemmeno 30 anni vuol dire che il darwinismo non riesce ad entrare nella cultura di un popolo", osserva la Magistrelli. "E noi come insegnanti abbiamo il dovere di custodire i valori veri della cultura scientifica. Togliere l'evoluzione delle specie significa togliere il quadro concettuale alla massa di osservazioni della natura, e ritornare a presentarle come un cumulo di nozioni senza senso".
Ma la Moratti forse ha idee diverse su come insegnare la scienza ai nostri figli. Rispondendo a un'interrogazione, il ministro ha dichiarato che "Le indicazioni nazionali privilegiano le narrazioni fantastiche, i miti delle origini, che favoriscono l'approccio del bambino al dato scientifico". E dai programmi è sparito anche il sistema eliocentrico, sostituito da "il sole e il sistema solare: dalle osservazioni degli antichi alle ipotesi della scienza contemporanea".