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Repubblica-Domani si ferma il pubblico impiego

ore di stop per il contratto e manifestazione a Roma anche sulle pensioni. Fini: un obbligo morale il rinnovo per le forze armate Domani si ferma il pubblico impiego Treni, sospeso lo sciopero di ...

20/05/2004
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la Repubblica

ore di stop per il contratto e manifestazione a Roma anche sulle pensioni. Fini: un obbligo morale il rinnovo per le forze armate
Domani si ferma il pubblico impiego
Treni, sospeso lo sciopero di oggi: Catania convoca i sindacati

Epifani:"Non vedo spiragli". Melfi, cinque firme separate sull'accordo con Fiat
RICCARDO DE GENNARO

ROMA - Domani sciopero nazionale del pubblico impiego, l'ottavo in due anni contro il governo Berlusconi, un record. I dipendenti si fermano per otto ore a sostegno del rinnovo dei contratti di lavoro, scaduti il 31 dicembre scorso, e per dire ancora "no" alla delega previdenziale, approvata con il voto di fiducia a Palazzo Madama. Lo sciopero coinvolge i principali settori pubblici (Stato, parastato, scuola, sanità - medici compresi - enti locali, Università e ricerca), per un totale di due milioni e mezzo di persone. A Roma ci sarà una manifestazione nazionale alla quale si prevedono oltre 300mila lavoratori: il corteo partirà intorno alle 9,30 dalla stazione Termini per approdare un paio d'ore dopo in piazza San Giovanni, dove parleranno i leader di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Pezzotta e Angeletti.
Il governo ha previsto in Finanziaria un incremento salariale del 3,6 per cento per il biennio 2004-2005, i sindacati chiedono l'8 per cento. "Si tratta di una richiesta contenuta - dice Carlo Podda, che ha preso il posto di Armuzzi alla guida della Cgil Funzione pubblica - fatta del recupero tra inflazione reale e inflazione programmata nel biennio 2002-2003, dell'inflazione attesa 2004-2005 e di un 1% per la produttività nella contrattazione integrativa". I sindacati mollano, dunque, l'inflazione programmata e parlano per la prima volta di "inflazione attesa", "che è leggermente superiore a quella programmata", dice Podda. Il quale rileva "una particolare tenacia del governo nell'aggredire il pubblico impiego, perché attaccare il lavoro dei dipendenti pubblici significa attaccare i diritti di cittadinanza delle persone garantiti dal settore".
I sindacati non credono alla convocazione annunciata dal governo per il 3 giugno. "Allo stato non si vedono né segnali, né spiragli di apertura. La convocazione non ha alcuna rilevanza: non mi aspetto novità, perché per averne bisogna che il governo definisca le sue priorità nella legge di bilancio", dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Nel frattempo, si sono avviate le trattative per il rinnovo del contratto delle Forze armate e di polizia (437mila persone). "Il rinnovo del contratto del comparto sicurezza è un obbligo morale", ha detto il vicepresidente del consiglio, Fini. Ieri si è conclusa, invece, la vicenda Fiat Melfi. Dopo il sì dei lavoratori, i sindacati (Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Ugl) hanno firmato l'intesa con la Fiat. La Uilm ha però preteso la firma separata per protesta contro la Fiom. Alla fine i cinque sindacati hanno firmato ognuno un documento diverso, ma con lo stesso testo. L'Orsa ha infine revocato lo sciopero di 24 ore dei ferrovieri in programma dalle 21 di questa sera in seguito alla convocazione del nuovo numero uno di Fs, Elio Catania, per il 4 giugno. I treni viaggeranno regolarmente.