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Repubblica-E noi continuiamo a insegnare Darwin

E noi continuiamo a insegnare Darwin CORRADO AUGIAS D ottor Augias, sono una biologa, insegnante di matematica e scienze in pensione, insieme ad altri autori scrivo libri di test...

28/04/2004
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la Repubblica

E noi continuiamo a insegnare Darwin
CORRADO AUGIAS

D ottor Augias, sono una biologa, insegnante di matematica e scienze in pensione, insieme ad altri autori scrivo libri di testo per la scuola. Ringrazio lei e il suo giornale per aver fatto propria la battaglia per il reinserimento del darwinismo. La mia casa editrice, "illuminata" per tradizione, ha deciso di lasciare l'evoluzione nei suoi testi. Auspico che anche altri editori evitino il perfido gioco della Moratti per "disobbedienza civile".

Lettera firmata

Gentile Augias, sono uno studente di quinta liceo scientifico. Trovo offensivo supporre che prima dei 14 anni non avrei potuto comprendere la teoria evoluzionistica. A dieci anni conoscevo più di 150 tipi di dinosauri e animali preistorici, i predecessori primitivi dell'uomo, le ere geologiche e la stessa teoria darwiniana. Non penso di essere un genio ma di avere avuto aiuto dai signori Angela, Biagi e Celli, e da insegnanti interessati a farmi usare la testa e non ad addormentarla come piacerebbe alla Moratti.

Giulio Zoppello

bfefpa@tin.it

Carissimo Augias, sono una docente di scienze "convinta" del proprio lavoro. Darwin "cancellato", che fare? Semplicemente avvalersi del diritto della libertà d'insegnamento. Io ho finto di non aver letto né sentito. E ho continuato con la mia convinzione. Mai come ora, a difesa del sapere, è stato piacevole spiegare ai miei alunni la teoria di Darwin.

A. Ferraiolo, Salerno

mbe117@mbe.it

Caro Augias, sono un'insegnante di scienze. Proprio in questi giorni, con i miei alunni di terza, stiamo raccogliendo notizie sull'avventura umana e scientifica di Darwin. Ne sono affascinati, fanno domande, discutono, cercano di capire.

Renata Rizzo

renata.rizzo@tin.it

Dottor Augias, dell'ennesima asfissiante questione sulla teoria darwiniana dell'evoluzione, una cosa mi deprime: che persone d'intelligenza almeno sufficiente debbano trovarsi a parlarne, con tutti i problemi veri che la scuola ha. Non che non se ne debba parlare seriamente, criticamente, ponendo obiezioni o quesiti. Ma, per favore, non nei termini ai quali ci costringono.

Luigi Torreti, Pomezia

luigitorreti@yahoo.it

S ono lettere consolanti, credo. Dimostrano che la scuola, da una parte e dall'altra della cattedra, sa reagire quando le direttive sono stupide o cieche. Del resto la pioggia di lettere a questa rubrica, che hanno stimolato e contribuito all'appello del mondo scientifico lo avevano già dimostrato. Lettere consolanti ma senza paura di contraddirmi aggiungo: anche deprimenti. Ha ragione il signor Torreti. Possibile che dobbiamo perdere tempo in tanti, compresi luminari come la Levi Montalcini e Veronesi, a discutere se bisogna o no spiegare la teoria evoluzionista? E non solo questo: a difenderci dal reato di tortura? A ribadire che questa Repubblica e la sua Costituzione sono nate dalla Resistenza? (tutte maiuscole). È possibile che in così poco tempo abbiamo fatto una tale quantità di passi indietro? Ma che ci è successo? Sì, lo so, il voto democratico, la legittimità eccetera. Ma da quale illusione o incubo è venuto fuori l'errore?