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Repubblica-E ventimila studenti assediano il ministro

MANIFESTAZIONE In corteo fino a Trastevere. "Siamo come i 'recailles' francesi" E ventimila studenti assediano il ministro MARCO OCCHIPINTI ...

18/11/2005
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la Repubblica

MANIFESTAZIONE
In corteo fino a Trastevere. "Siamo come i 'recailles' francesi"
E ventimila studenti assediano il ministro
MARCO OCCHIPINTI


Cambia il palazzo, ma anche questa volta la protesta degli studenti finisce con un assedio. Non a Montecitorio, come è successo il 25 ottobre per l'approvazione del Ddl Moratti, bensì al Ministero della Pubblica Istruzione, in viale Trastevere, meta del corteo di circa 20 mila studenti medi e universitari della capitale, che ieri mattina sono scesi in piazza per la giornata di mobilitazione mondiale studentesca indetta dal Social Forum di Portalegre. E con un epilogo meno violento dell'ultima volta: nessuna carica della polizia contro i migliaia di studenti che hanno circondato pacificamente l'edificio su viale Trastevere, straripando fin sopra la scalinata d'ingresso. Lì hanno srotolato un enorme striscione giallo e nero che recitava "Moratti Dimissioni", la stessa richiesta fatta a gran voce dai manifestanti durante tutto il corteo partito intorno alle 11 da Piramide dietro alla mega scritta "Berlinguer, Zecchino, Moratti che il movimento vi sfratti".
A sfilare ieri mattina c'erano Udu e Uds (le Unioni degli studenti universitari e medi), la Sinistra Giovanile, tutte le facoltà della Sapienza insieme ai collettivi delle scuole superiori capitoline (Tasso, Virgilio, Righi, Ripetta, Plinio, Colonna) protagonisti della mobilitazione e delle occupazioni delle scorse settimane.
Ma la manifestazione non si è limitata a contestare la Moratti e a sostenere "un'autoriforma dal basso dell'università", come deciso nell'assemblea nazionale degli studenti in agitazione del 6 novembre. Nel quartiere di Testaccio gli studenti hanno dato vita, come spiega un comunicato, "ad azioni di comunicazione contro le banche che finanziano la guerra". Così la Banca Popolare di Milano di via Branca e l'Unicredit di Via Galvani sono diventate bersaglio di numerosi palloncini con all'interno vernice rossa e ricoperte di manifesti che avvertivano "Attenzione, banca armata".
Infine sul ponte Sublicio il movimento ha calato un enorme telo rosso con su scritto "Nous sommes tous des reicalles", che in francese vuol dire "Noi siamo la feccia". Il riferimento era, ha spiegato Francesco Raparelli, laureando in filosofia: "alle parole usate dal ministro degli Interni francese per definire i rivoltosi delle banlieue parigine, a cui il ministro degli Interni Pisanu ci ha paragonato riferendo in Parlamento sulla manifestazione del 25 ottobre conclusa con l'assedio pacifico di Montecitorio".