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Repubblica: Emendamento sugli statali però resta lo sciopero

I dubbi della Ragioneria sulla copertura per i rinnovi

03/11/2006
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la Repubblica

Il governo garantisce la presentazione delle norme sul contratto

LUISA GRION

ROMA - Gli statali stanno alla finestra: il governo, come da loro chiesto, ha presentato l´emendamento alla Finanziaria che dovrebbe garantire i rinnovi contrattuali della categoria nel 2007. Ma Cgil, Cisl e Uil non si fidano e hanno deciso di avviare lo stesso le procedure per proclamare uno sciopero generale per la fine del mese. Sanno che la Ragioneria generale dello Stato ha parecchi dubbi sulle coperture necessarie per firmare quei rinnovi. E per questo motivo hanno deciso di non revocare la protesta prima che la Commissione Bilancio - presso la quale l´emendamento è stato consegnato - non approvi e ammetta definitivamente il testo.
La giornata, ieri, è iniziata proprio con la decisione presa dai confederali del pubblico impiego di avviare, in mattinata, la procedura per la proclamazione di uno sciopero generale che interessasse tutti i comparti del settore: sanità, enti locali, stato, enti pubblici non economici, scuola, agenzie fiscali e presidenza del Consiglio. Motivo della protesta: la mancata presentazione da parte del governo di un emendamento alla Finanziaria - già promesso dal ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais alle categorie - che sbloccasse i fondi destinati a rinnovare contratti scaduti nel dicembre 2005. Attualmente la manovra mette sì in conto 3,2 miliardi, ma li considera «esigibili» dal 2008.
Nel pomeriggio il governo ha di fatto presentato l´emendamento: precisa che le risorse stanziate saranno - «esclusivamente per il 2006-2007 esigibili» e, come chiesto dal sindacato prevede che il contratto firmato sarà efficace dopo 40 giorni, a costo di ricorrere al silenzio-assenso (oggi fra la firma dell´intesa e la sua entrata in vigore passano in media sei mesi).
L´iniziativa del governo, secondo la maggioranza, avrebbe dovuto far sì che la minaccia di sciopero fosse subito ritirata. In realtà così non è stato: si sa infatti che la Ragioneria generale dello Stato non è per niente convinta che delle necessarie coperture. Anticipando al 2007 uscite che nella versione originale della manovra dovevano essere conteggiate solo dal 2008 si aprirebbe un «buco» di quasi 2 miliardi. E ad ampliare ulteriormente la preoccupazione dei tecnici sarebbe proprio quella nuova clausola che considera i contratti in vigore da subito, a poco più di un mese dalla firma.
I sindacati sono a conoscenza di queste perplessità e hanno deciso di aspettare per vedere cosa succede. «Il fatto che l´emendamento sia stato presentato è molto positivo - ammette Carlo Podda, responsabile della Funzione Pubblica per la Cgil - anche se per arrivare a questo risultato il governo ha lasciato crescere il livello della tensione. Ora, assieme a Cisl e Uil, aspettiamo l´evolversi degli eventi. Ma per revocare lo sciopero attendiamo che la Commissione Bilancio esamini e approvi il decreto e aspettiamo di conoscerne il testo definitivo». In più, fa sapere Enrico Panini, il responsabile Cgil per la scuola, al di là dell´emendamento, la protesta del settore potrebbe essere confermata per via del mancato riordino del settore e della questione precari.
Il sindacato, quindi, per il momento non si fida, anche se il governo fornisce rassicurazioni. «Crediamo che l´emendamento basti - ha detto il sottosegretario all´Economia Nicola Sartor - e offriamo certezze nell´assicurare i rinnovi già decisi».