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Repubblica: Epifani: legge Biagi da riscrivere

La proposta del segretario Cgil mira a evitare lo scontro con l´Unione. Amato: "La precarietà è anche nella piccola impresa"

20/04/2006
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la Repubblica

CASO
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Enrico Letta: "Riforme del lavoro, ma tenendo conto della competizione globale"
DAL NOSTRO INVIATO

PIOMBINO - Guglielmo Epifani non fa marcia indietro: «La precarietà è arrivata ad un livello di guardia». E per questo – aggiunge – va riscritta, in maniera organica, la legislazione sul lavoro, oggi condensata nella legge Biagi. Per cambiare rotta – spiega il sindacalista - per chiudere una stagione culturale in cui è stata esaltata la precarietà, confondendola con la flessibilità. Senza andare allo scontro con i partiti del centrosinistra, ma forse allargando il solco con Cisl e Uil e con la Confindustria, che non vogliono ripensamenti sulla riforma del lavoro. Il leader della Cgil parla a Piombino ad un convegno organizzato dal Comune e da Italianieuropei. Ci sono Pier Luigi Bersani (Ds), Enrico Letta (Margherita), Giuliano Amato (neo deputato ulivista) e la vice presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Amato applaude quando Epifani propone un confronto a tutto campo.
La riscrittura delle norme sul lavoro riporta alla concertazione. «Il programma dell´Unione – insiste Epifani – prevede, al di là dei termini, una serie di interventi. Una serie di sforbiciate che rischiano, però, di produrre un disastro per mancanza di organicità. Le modifiche non bastano, serve una nuova legge. Per farlo ci si deve sedere tutti intorno ad un tavolo e ripensare, seriamente e con trasparenza, le politiche per il lavoro». E´ "al tavolo" che si troveranno le soluzioni politiche. Dice Letta: «L´autonomia delle parti sociali è sacra e solo in questo modo può essere utile. Dobbiamo capire che stiamo tutti dalla stessa parte e che dall´altra c´è la Cina», cioè la competizione globale o la concorrenza senza regole. E´ con questo spirito che, secondo Letta, va affrontata la riforma del mercato del lavoro, «sapendo che in Italia il sistema di Welfare non guarda a chi sta fuori dalla cittadella dei garantiti».
La precarietà è anche nell´impresa. E´ la «simmetria» che usa Amato per spiegare che i tanti piccoli imprenditori «vivono la stessa prospettiva precaria di un orizzonte di sei mesi del proprio lavoratore». Da qui il ruolo delle istituzioni, in primis del governo, nel fare da «ponte aereo» e aiutare le piccole aziende nel mercato mondiale; nel fare, cioè, politica industriale, che non vuole affatto neo-dirigismo. Ma anche nel contrastare l´abuso della flessibilità che se non porta ad un frode della legge, nella reiterazione continua dei contratti a termine, «rappresenta una frode della civiltà», dice l´ex premier. E la proposta dell´Unione – conclude Amato - è quella di aumentare il costo dei contratti atipici «perché non ci sia più quella pura e perversa convenienza a spendere meno». Epifani ricambia e annuisce.
(r.ma.)


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