Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica: Fioroni: torniamo agli esami di riparazione. "Troppi debiti in matematica, in ritardo quattro studenti su dieci". Ma è polemica

Repubblica: Fioroni: torniamo agli esami di riparazione. "Troppi debiti in matematica, in ritardo quattro studenti su dieci". Ma è polemica

Critiche bipartisan al progetto. Favorevoli i presidi: il sistema di oggi non funziona Il ministro dell´Istruzione: è un´emergenza, non bastano i corsi di recupero

01/08/2007
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

MARINA CAVALLIERI

ROMA - Troppe insufficienze, troppi debiti non saldati, gli studenti italiani si portano dietro, di anno in anno, stancamente, una serie di lacune, ci vuole un cambiamento di rotta, un ritorno al passato, devono tornare gli esami di riparazione. Spira un vento di severità, di controlli nella scuola italiana, di restaurazione.
Il ministro Fioroni ha presentato i dati degli scrutini delle superiori, dopo molti anni si inverte la tendenza: meno comprensione e più severità, più verifiche e meno disattenzione. Rispetto l´anno precedente, infatti, c´è un aumento dei bocciati ma il problema che ora assilla e che va risolto, è quella dei debiti, sono una valanga, con i ragazzi che vanno avanti di classe in classe senza mai saldarli. Segnali di una impreparazione che viene da lontano, stratificata, soprattutto in matematica, la materia più odiata dagli studenti italiani che non ne vogliono proprio sapere di formule e teoremi.
«Il 41 per cento dei ragazzi accede con debito all´anno successivo di corso e di questi, negli anni scorsi e fino ad oggi, solo uno su quattro riesce a recuperare. Tre studenti su quattro, invece, sostengono gli esami e si diplomano pur avendo delle lacune non colmate. Questo con la nuova legge sull´esame di Stato non sarà più possibile. Ho dunque avviato un monitoraggio e ho stanziato 30 milioni di euro aggiuntivi per i corsi di recupero delle scuole. Se, nonostante ciò, dovesse perdurare questa situazione anche dopo le verifiche, credo di dover rimettere mano al ripristino degli esami di riparazione perché c´è la necessità di avere una data certa che permetta di sapere se il debito è stato superato». Rispetto al 2005/2006 la percentuale degli studenti con debito è cresciuta in modo significativo in 3 classi su 4. L´addensamento maggiore, spiega il ministro, si verifica al secondo anno (37,6%) e al quarto (36,8%). Nel 44 per cento dei casi le carenze sono in matematica. Secondo i dati del ministero, tra gli studenti ammessi con debito 1 su 2 ha gravi lacune in questa materia. La matematica, constata il ministro, unisce in «ignoranza» nord (44,8% degli studenti con debito) e sud (43,2%, passando per il centro (44,4%) e le isole (43,9%). E «accomuna trasversalmente gli indirizzi di ogni ordine e grado».
«Stiamo minando le basi del leggere, scrivere e far di conto - ha commentato Fioroni - e mi chiedo come si sia potuto accumulare in questi anni un debito che per mole e gravità dovrebbe preoccuparci anche di più di quello delle casse dello Stato, in quanto più destabilizzante per l´economia del Paese di quello pubblico». Quanto alla matematica poi, c´è una vera e propria «emergenza formativa, è dunque indispensabile intervenire con una Commissione nazionale composta da esperti che abbia il compito di risolvere il problema».
Gli esami di riparazione erano stati aboliti nel 1994, ministro Francesco D´Onofrio, e nessuno li aveva rimpianti. Ora la proposta di Fioroni divide: molti i contrari nel mondo della politica, tanti pronti a discutere nella scuola. Ripristinarli è un´idea velleitaria per Alleanza nazionale, contrari anche esponenti di Forza Italia. Bocciano l´iniziativa esponenti della sinistra. Per Albertina Soliani, capogruppo dell´Ulivo alla commissione Istruzione «il programma dell´Ulivo non prevede il ripristino dell´esame di riparazione, prevede piuttosto un grande investimento sulla scuola italiana». Sono favorevoli invece i presidi: «Quello del recupero dei debiti formativi è stato un sistema molto farraginoso - dice Giorgio Rembado, dell´Associazione nazionale presidi - che, spesso, non ha funzionato. Ci siamo trovati in situazioni nelle quali questi non sono mai stati sanati».