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Repubblica-Firenze-Finanziaria, la mappa dei tagli a rischio scuole, mense e servizi

Domenici spiega le conseguenze della legge: rette più care, meno posti nei nidi, tagli nel sociale La scure della finanziaria su mense, anziani e servizi Ecco i tagli che il C...

27/09/2002
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la Repubblica

Domenici spiega le conseguenze della legge: rette più care, meno posti nei nidi, tagli nel sociale
La scure della finanziaria su mense, anziani e servizi
Ecco i tagli che il Comune dovrà fare
Ne risentiranno anche trasporti e raccolta rifiuti. In bilico anche la possibilità di applicare l'addizionale Irpef
MARZIO FATUCCHI


Aumento delle rette e meno posti a disposizione negli asili nido. Tagli nell'assistenza domiciliare degli anziani, al sostegno di portatori di handicap. Ma anche i trasporti pubblici, la raccolta dei rifiuti. Persino i contributi alle istituzioni o alle associazione culturali diminuiranno. Non c'è un settore dei servizi che eroga il Comune che può dirsi sicuro, se verranno confermate le indicazioni del governo sulla finanziaria. "Se non cambieranno rotta, i tagli saranno certi" dice il sindaco Leonardo Domenici. "Dovremo diminuire anche le manutenzioni" gli fa eco il presidente Anci Toscana Gianfranco Simoncini. E in Regione il commento è identico. "Una scelta destinata a creare enormi difficoltà, sia ai cittadini che alle imprese. E si rischia anche di uccidere il federalismo quando è ancora in culla" dice il presidente Claudio Martini.
Le scelte del presidente del consiglio Berlusconi e del ministro dell'economia Tremonti per la prossima legge finanziaria, hanno gelato gli enti locali. Da una parte, vengono confermati il taglio del 2% dei trasferimenti e il mancato rimborso dell'Iva pagata per l'erogazione dei servizi da parte di aziende pubbliche. Dall'altra, vengono introdotti il blocco dell'acquisto di beni e servizi e il congelamento di possibili aumenti della fiscalità locale, soprattutto l'addizionale Irpef. Addizionale che ormai in Toscana usa la maggioranza dei Comuni, come indica l'ultimo rapporto Irpet, un rapporto che segnala anche la buona capacità di autofinanziamento degli enti locali "nonostante l'evidente difficoltà ad accrescere il carico impositivo". Ossia, spesso controvoglia, gli enti locali hanno introdotto o aumentato tasse e tributi nelle loro mani per finanziare i servizi. Che ora, dice il presidente nazionale Anci e sindaco di Firenze Domenici, sono a rischio. Tutti.
"Gli enti locali gestiscono il 70% del welfare italiano: dalla sanità all'assistenza agli anziani". E per Firenze, insiste Domenici, "non si tratta solo di rinunciare a progetti futuri, ma anche di eliminare servizi già in essere". Posti negli asili nido, assistenza sociale, contributi culturali e allo sport di base. "Ma il blocco dei servizi e dei beni vale anche per le aziende che ci forniscono gli stessi servizi" spiega il sindaco. Non una lira in più per l'Ataf, quindi, che non potrà fare corse aggiuntive per dare una risposta all'emergenza cantieri. E neanche al Quadrifoglio. Qui la situazione è ancora più grave: da quest'anno, infatti, la Tarsu doveva coprire il 100% dei costi. E gli interventi aggiuntivi che potevano essere finanziati con la tassa di scopo? "Sarebbe ridicolo che bloccassero anche questa iniziativa" dice il vicesindaco Matulli. Che si era adoperato per trovare soluzioni alle difficoltà già presenti per il bilancio comunale, proponendo la cartolarizzazione delle privatizzazioni, per abbattere gli interessi sui mutui. Ipotizzando anche l'addizionale, ma con un percorso che aveva convinto categorie economiche e sindacati. "Mi auguro che finisca come le altre proposte su cui il governo è dovuto tornare indietro - ironizza Matulli - come la circolare di Lunardi che bloccava tutti gli appalti".
Nella finanziaria, c'è un altro capitolo che fa infuriare Regione e Comuni: il taglio delle convenzioni per le cure termali. "Così si vanificano i nostri sforzi per rilanciare le terme" dicono gli assessori regionali Susanna Cenni ed Enrico Rossi.