Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Firenze-I carabinieri entrano a scuola

Repubblica-Firenze-I carabinieri entrano a scuola

Alcuni professori ne hanno chiesto l'intervento. Per i sindacati è "una bolgia ma non ci sono illegalità" I carabinieri entrano a scuola Motivo: i cambiamenti all'ultimo minuto nelle g...

28/08/2002
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Alcuni professori ne hanno chiesto l'intervento. Per i sindacati è "una bolgia ma non ci sono illegalità"
I carabinieri entrano a scuola
Motivo: i cambiamenti all'ultimo minuto nelle graduatorie
SIMONA POLI


Carabinieri in mezzo ai precari della scuola. E' il colpo di scena che anima il secondo giorno di ordinaria bolgia per l'assegnazione delle cattedre annuali ai supplenti di materie umanistiche, accampati a centinaia nell'aula magna del liceo classico Galileo fino alle quattro di ieri pomeriggio in attesa di conoscere il loro destino. Ritardi, lentezze, variazioni continue alle graduatorie, caldo, ansia e calca soffocante aumentano la tensione un po' in tutti, le contestazioni bloccano spesso la voce del banditore che aggiudica gli incarichi, ci sono richieste continue di chiarimento, mugugni e scatti di nervi. Ma è solo verso mezzogiorno che un gruppo di presunti esclusi esplode davvero: "Qui bisogna invalidare tutto, non c'è trasparenza, non si possono controllare le classifiche", dice Silvia Benzi. "Non potete cambiare le carte in tavola il giorno della convocazione senza darci la possibilità di verificare le modifiche", rincara Rosalba De Filippo. Le ascoltano i capi d'istituto che aiutano il dipendente del Provveditorato al tavolo di presidenza. Le ascoltano i rappresentanti dei sindacati venuti apposta per assistere allo svolgimento della seduta e che sostengono, come dice Alessandro Tarli della Cisl, che "nonostante l'apparente caos e una disorganizzazione da età della pietra siamo pronti a giurare che qui finora non è stato fregato nessuno". Loro, le precarie che chiedono di fermare tutto, non ci credono. Girano per i corridoi tra i precari seduti a terra o accovacciati sui banchi delle aule con un foglio in cui raccolgono firme per presentare un esposto alla procura. Intanto si attaccano al telefono col 112: "Carabinieri? Dovere assolutamente venire in via Martelli, al classico Galileo. Ci sono le nomine in corso e secondo noi è tutto illegale. Vi aspettiamo".
I militari arrivano verso le 13, due gazzelle parcheggiate davanti al liceo, non si sa mai che nel frattempo sia scoppiata una rissa. Spiegare cosa stia succedendo qui dentro non è semplice, le precarie ci provano e i carabinieri ce la mettono tutta per entrare in tema. "Ma non ha detto che le classifiche stanno anche su Internet? allora potete controllarle lì", dice un sottufficiale gentile. "Ma quelle sono state cambiate, aggiornate prima della convocazione", ribatte Rosalba De Filippo. "Il fatto è che ieri quando siamo arrivati qui, invece di assegnare le cattedre hanno impiegato le prime tre ore per comunicarci nuove variazioni, frutto di ricorsi presentati e accolti. Ma come faccio io a credere che uno è saltato dal 60° al 23° posto se non lo leggo da qualche parte? Dovrei fidarmi così, sulla parola? Non ci sto, mi dispiace. Dovete invalidare tutto, è illegittimo". Alla fine cedono, parte la telefonata al magistrato d'urgenza che però "non ravvisa la necessità di sospendere la seduta". Nuove proteste, nuovi tentativi di spiegare: "Lo so che è un meccanismo infernale, ancora non ci ha capito nulla nemmeno mio marito anche se sono anni che lo sfinisco con questa storia delle graduatorie", si sfoga Silvia Benzi. I carabinieri chiedono una fotocopia di tutti gli atti da usare in caso di esposti o ricorsi e se ne vanno alle due di pomeriggio. Dopo un'ora e mezzo è tutto compiuto: 70 cattedre assegnate, qualcuno che piange, qualcuno che minaccia vendetta: "Non finirà così, cara Moratti".