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Repubblica/Firenze: L´assurdo di risparmiare sulla scuola

Claudio Martini

15/09/2008
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la Repubblica

In bocca al lupo a tutti coloro che stamani entreranno in classe, dalle materne alle superiori. Gli studenti toscani sono circa 450 mila, il 3% in più dell´anno scorso. Quasi il10% è straniero, l´1% in più del 2007. Per il secondo anno consecutivo cresce il numero degli studenti A tutti loro, agli insegnanti e al personale voglio dire che la scuola è, per noi, un impegno primario, al pari della sanità. Scuola, università e la ricerca sono le leve prioritarie su cui agire per far crescere la società, l´economia, la competitività. Per questo ci investiremo sempre di più, in modo da favorire al massimo sia l´accesso, sia alti livelli di formazione.
Lo facciamo utilizzando le nostre competenze, dal diritto allo studio, a partire dalla scuola materna fino all´università; all´edilizia scolastica; all´innalzamento dell´obbligo a 16 anni; alla mobilità per studenti delle scuole superiori che vogliono svolgere corsi di studi all´estero; all´offerta formativa che consente alle Regioni di proporre attività didattiche integrative fino al 20% dell´orario. Le risorse che dedichiamo al diritto allo studio sono in costante crescita: per borse di studio, mense, trasporto, rimborso tasse siamo passati da 39 milioni del 2005 ai 41 milioni di questo anno. Nell´edilizia scolastica abbiamo raddoppiato gli investimenti: negli ultimi tre anni siamo passati da 9 a 18 milioni. E´ da due anni che portiamo avanti una peculiare esperienza: l´innalzamento dell´obbligo da 14 a 16 anni.
In questo modo i ragazzi che escono dalla scuola media frequentano il biennio delle superiori: ciò garantisce a tutti una solida formazione di base, evitando percorsi separati e discriminatori.

Per quanti vogliono uscire al termine del biennio stiamo creando un terzo anno legato al mondo del lavoro in modo garantire loro una qualifica professionale.
Da tempo sono convinto che la scuola italiana ha bisogno di maggiori investimenti e risorse, di un serio piano di edilizia scolastica per renderla moderna e sicura, di laboratori e palestre per qualificare la didattica. La conferma ci arriva dai dati Ocse dei giorni scorsi: l´Italia è maglia nera per l´abbandono universitario. Da noi la metà degli studenti non arriva al traguardo. Spendiamo 150 dollari a studente in meno degli altri Paesi per la scuola secondaria e ben 3.500 dollari procapite in meno per l´Università. Unico dato in controtendenza: spendiamo 600 dollari a testa in più per le elementari.
La scure che si è abbattuta sulla scuola con i recenti provvedimenti governativi non ci aiuterà a recuperare questi gap, né ad avere una scuola più moderna ed efficiente, al passo con l´Europa. Le conseguenze per la Toscana appaiono pesanti, nel triennio avremo un taglio di circa 400 maestri della scuola materna, oltre 3mila alle elementari e circa 2mila alle superiori.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere gli effetti del ritorno al maestro unico, all´abbassamento delle ore di lezione settimanale alle elementari e alla chiusura delle scuole con meno di 600 alunni.
Siamo di fronte all´assurdo: il governo risparmia sulla scuola elementare, una tra le poche cose che in Italia funziona meglio che altrove. Il messaggio che invia al paese è chiaro: la scuola pubblica è marginale e conta poco, quindi si taglia. Senza accorgersi che indebolendo la scuola si pregiudica il futuro dei nostri ragazzi e quindi dell´Italia.

L´autore è il presidente della giunta regionale

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