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Repubblica/firenze: Maestre nere di rabbia

Insegnanti in lutto contro i tagli, politici che si accusano: l´inizio è a nervi tesi

16/09/2008
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la Repubblica

LAURA MONTANARI
CI SONO le maestre vestite di nero dell´Andrea Del Sarto, in lutto per protesta, che appendono gli striscioni ai cancelli contro il maestro unico e contro i tagli. Ci sono altre alla Giotto che vestono a colori e dicono «il lutto è dentro». Ci sono maestre a cui piacerebbe riavere tutta per intero una loro classe e si schierano dalla parte del ministro Gelmini. Altre che dalla Pestalozzi alla Petrarca hanno le lacrime agli occhi e, mettono la fascia nera al braccio o appendono cartelli per dire no a una «riforma che considera i docenti un costo da tagliare e non una risorsa su cui investire». E´ un primo giorno di scuola strano, fra polemiche e riforme, quello che viene incontro e si consuma nella solita allegria dei bambini che entrano in classe e dei primini che indietreggiano nei corridoi cercando un ultimo rifugio nella mano della mamma. Traffico e clacson dei giorni feriali, code e i bus che dalle 8 scaricano alunni e zaini in grande quantità. Le scuole riaprono percorse da mille incertezze: «che ne sarà del tempo pieno?», e «del laboratorio di teatro, di ceramica, delle ore di disegno, dell´educazione ambientale e di quella stradale?». «Che ne sarà della complessità della didattica di oggi se si dovrà tornare - si chiede Carla, 25 anni passati in ruolo - al maestro unico?». Venti maestre dell´Enriquez Capponi srotolano uno striscione: «Giù le mani dalla scuola pubblica» e si prendono l´applauso delle mamme degli alunni che corrono in aula.