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Repubblica/Firenze: Mussi anticipa, neodottori in crisi in cinquemila al palo per un anno

Il ministro intende fissare a gennaio l´esame di specializzazione, rivolta a Medicina

20/11/2007
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la Repubblica

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E´ un problema di tempi: per presentarsi all´esame che dà l´accesso alle scuole di specializzazione in Medicina, i neodottori devono aver superato un altro esame, quello di Stato che dà l´abilitazione. «Sì ma il ministro Mussi - spiega Claudia, fresca di laurea in Medicina - ha intenzione di stabilire un nuovo calendario per i concorsi e vuole anticipare l´esame per le scuole di specialità dell´area medico-chirurgica a gennaio (mentre lo scorso anno era a marzo). Siccome l´esame di abilitazione è invece previsto per febbraio c´è una mandata di specializzandi che verrà a mancare e resterà ferma al palo per un anno intero».
Ieri mattina fuori dalla piastra dei servizi dell´ospedale di Careggi c´erano un centinaio fra studenti, «abilitandi» e camici bianchi. «Hanno ragione - li appoggia il preside di Medicina dell´università di Firenze, Giovanni Orlandini - nel prossimo consiglio di facoltà presenterò una mozione su questo problema, non capisco per quale ragione si debba far perdere un anno a questi giovani. Basterebbe invertire la data degli esami: prima quello di Stato, poi la specializzazione».
Il problema nel dettaglio, lo spiegano i diretti interessati distribuendo un volantino dal titolo: «Cinquemila giovani medici per un anno senza lavoro!». Racconta Costanza, studentessa del Collettivo di Medicina: «Se resta questo orientamento del ministero, chi si è laureato nel 2006-2007 non potrà presentarsi al concorso per la specializzazione perché soltanto a febbraio potrà sostenere l´esame di Stato, così si perde un anno. E´ ingiusto escludere dal concorso cinquemila giovani medici in tutta Italia, giovani tra l´altro particolarmente meritevoli di svolgere quell´esame in quando laureatisi nella prima sessione utile del proprio anno accademico». A sentire gli studenti, se resta questa situazione, soltanto duemila medici potranno partecipare all´esame per entrare nelle scuole di specializzazione, gli altri slitteranno di dodici mesi. Eppure, spiegano, sono cinquemila i posti in Italia: «Dove andranno a finire quindi i fondi per i tremila contratti (di specialità ndr) che non verrebbero sottoscritti?». E soprattutto: «Chi coprirà il lavoro dei tremila posti che non verranno assegnati nelle cliniche universitarie?». Le ripercussioni saranno evidenti anche a Firenze, assicurano i neodottori di Medicina: «Sappiamo per esempio che se sarà confermato questo calendario ad Anestesia dei quattro posti di specializzandi ne potranno essere assegnati soltanto due, che a Malattie infettive non ci sarà nessuno e a Nefrologia uno soltanto invece dei tre previsti» assicura un giovane che indossa un camice bianco. «La nostra battaglia è soltanto all´inizio - assicura Costanza - chiederemo agli organi centrali dell´ateneo una mozione per appoggiare la nostra causa e lo stesso faranno gli studenti di Medicina nelle altre facoltà. Per il 22 novembre stiamo anche organizzando una manifestazione a Roma: non si cambiano le regole in corsa. Abbiamo l´appoggio di molti direttori delle scuole di specializzazione che si rendono perfettamente conto di quanto sia assurdo tutto questo». Anche le organizzazioni dei neolaureati si stanno muovendo: Federspecializzandi chiede di posticipare al marzo 2008 l´esame per l´accesso alle scuole dell´area medico-chirurgica.
(l.m.)