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Repubblica-Firenze-Regione: no alla sperimentazione per licei e istituti professionali

L'assessore Simoncini annuncia che non sarà applicato il decreto Moratti. Tutto resta come prima Regione: no alla sperimentazione per licei e istituti professionali Il minist...

28/07/2005
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la Repubblica

L'assessore Simoncini annuncia che non sarà applicato il decreto Moratti. Tutto resta come prima
Regione: no alla sperimentazione per licei e istituti professionali
Il ministro prevede la separazione tra percorsi liceali e di formazione
Bloccati corsi aggiuntivi privi di copertura e dal futuro incerto
SERENA WIEDENSTRITT


NIENTE sperimentazioni per i licei e gli istituti professionali toscani. Nessun cambiamento, insomma, da settembre per quanto riguarda il secondo ciclo dell'istruzione, quello al centro dello scontro che oppone il governo e le regioni sul decreto Moratti del maggio scorso.
"Una delibera della giunta regionale che verrà presentata a inizio agosto chiuderà, al di là di come prosegue il confronto con il governo, la stagione dei dubbi per gli studenti e le famiglie toscane, ridando tranquillità a chi si appresta a entrare in licei, istituti tecnici o professionali e rischia altrimenti di trovarsi senza certezze al momento di scegliere il proprio futuro. La Regione, che ha competenze precise sulla programmazione scolastica, bloccherà in questo modo la nascita di corsi di studio sperimentali aggiuntivi rispetto a quelli esistenti al momento" preannuncia l'assessore regionale all'istruzione, alla formazione e al lavoro, Gianfranco Simoncini.
La riforma Moratti delle superiori prevede l'istituzione del doppio canale, con la separazione fra percorsi liceali e percorsi di istruzione e formazione professionale, e la scomparsa degli istituti tecnici, che diventerebbero licei tecnologici, accanto ai licei artistici, classici, economici, linguistici, musicali, scientifici e delle scienze umane. La Toscana, insieme alla maggioranza delle Regioni, ha già chiesto il ritiro del decreto. La riforma dovrebbe entrare in vigore nell'anno scolastico 2006-2007, ma già dal prossimo settembre il ministro Moratti ha previsto la possibilità di sperimentare la nuova formula di istruzione secondaria. E su questo la Toscana ha detto no.
La situazione che si sta determinando in Toscana è quella di un forte calo nelle iscrizioni alle scuole professionali a favore di un deciso incremento di chi sceglie i licei. "In questa fase di disorientamento registriamo una tendenza netta: la maggioranza dei ragazzi e delle famiglie si orientano solo sul canale del liceo, giudicato meno rischioso, mentre non si fidano di cosa potrebbero diventare gli altri canali - spiega Simoncini - per questo la Regione garantisce che per il momento non partiranno sperimentazioni". Fra gli altri problemi che risultano dall'analisi delle proposte Moratti, giudicate irricevibili dalle Regioni, ci sono l'incertezza del titolo di studio che i ragazzi conseguiranno al termine dei cinque anni di istruzione di un liceo tecnologico o di un percorso professionalizzante e l'assenza di risorse per il ramo che avvia i giovani al lavoro e che dovrà essere gestito dalle Regioni- "si prevedono finanziamenti per i licei, niente per la formazione professionale" dice Simoncini. Oltre alla questione di metodo: "Nessuna consultazione preventiva e il ministro si limita a richiedere solo il parere e non l'intesa con le Regioni, per una riforma che proprio al sistema regionale vuole affidare una parte consistente e fondamentale dell'istruzione superiore".